"Siamo lontani dall'obiettivo di
un'inflazione vicina, ma inferiore al 2%: siamo vicini, ma
ancora non ci siamo". Lo ha detto la presidente della Bce
Christine Lagarde commentando le discussioni del Consiglio
direttivo nonostante gli economisti della Bce abbiano migliorato
le previsioni di medio termine per l'andamento dei prezzi: ora
l'inflazione 2021 è attesa a 1,9% (da 1,5% di marzo) e 1,5% per
il 2022 (da 1,2%).
Lagarde ha spiegato che la Bce vede il rialzo attuale dei
prezzi come legato all'effetto-base dato dal confronto con i
dati 'depressi' di un anno fa, e a fattori temporanei come
alcuni colli di bottiglia nella catena degli approvvigionamenti
che in gran parte verranno superati. Per questi motivi la Bce
ha deciso di mantenere una linea di politica monetaria molto
accomodante, nonostante la valutazione dei rischi sullo scenario
economico sia ora tornata bilanciata e non più "al ribasso". Lo
ha detto la presidente della Bce, Christine Lagarde, in
conferenza stampa dopo il Consiglio direttivo, tornando a una
formula che non si vedeva dal dicembre 2018. Successivamente, la
valutazione dei rischi per lo scenario economico, uno dei
fattori che orienta la politica monetaria, erano di rischi
tendenti al ribasso. In questo momento "una stretta sarebbe
prematura e creerebbe dei rischi" e per questo la posizione
della Bce è "tenere la barra dritta".
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