C'è anche molta Italia nella storia
di Depop, app per vedere e acquistare capi usati e vintage,
ceduta per 1,625 miliardi di dollari al gruppo statunitense
Etsy, marketplace quotato al Nasdaq e dedicato allo shopping di
oggetti artigianali, originali e creativi.
Fondatore della società divenuta un 'unicorno', come sono
chiamate le startup la cui capitalizzazione supera il miliardo
di dollari, è infatti il design grafico Simon Beckerman, a
dispetto del nome nato e cresciuto a Milano. E la stessa Depop,
inizialmente concepita come social network attraverso il quale i
lettori del magazine PIG, fondato dallo stesso Beckerman,
potevano comprare gli oggetti dei giovani creativi ospitati
dalla rivista, è stata sviluppata in Italia, all'interno
dell'incubatore di startup H-Farm, prima di traslocare nel 2012
a Londra, dove ha tuttora il suo quartier generale.
Oggi Depop, trasformata in un marketplace globale per la
vendita di capi usati che si ispira ai valori della creatività,
della sostenibilità, dell'inclusione e della diversità, dispone
di una community di 30 milioni di utenti registrati in oltre 150
Paesi, 4 milioni di compratori e 2 milioni di venditori attivi,
uffici a Manchester, New York, Los Angeles e Sydney, e un team
di oltre 300 persone. La sua popolarità è diffusa soprattutto
tra i giovani: il 90% degli utenti attivi ha meno di 26 anni e
Depop è il decimo sito di shopping più visitato dalla Z
Generation americana.
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