Inizio di settimana in sordina per
Piazza Affari (-0,3%), con lo stacco cedole di 18 tra i maggiori
titoli del Ftse Mib per un totale di 5 miliardi di euro, a
pesare per lo 0,89% sul paniere principale. Milano così è
rimasta il fanalino di coda in Europa, dove erano chiuse per
festività Francoforte e Zurigo. Nemmeno l'andamento positivo di
Wall Street in ogni caso ha influenzato molto i listini del
Vecchio continente, che comunque guardano alle riaperture, con
le campagne vaccinali in corso contro il Covid 19 e sono state
in parte coinvolte dal rimbalzo del greggio (wti +2,8%) a 65,3
dollari al barile a sera, mentre le mosse della Cina per
calmierare i prezzi dei metalli hanno avuto in giornata il loro
effetto, soprattutto sul nichel, rame e alluminio.
A Milano i dividendi hanno influito soprattutto su Italgas
(-4,5%), sulle assicurazioni, da Generali (-4,3%) a Unipol
(-3,2%) e su A2a (-2,5%) e Inwit (-2,4%). Male per la stessa
ragione Azimut (-1,8%), Eni (-1,6%) e Prysmian (-1,5%), tra le
banche Intesa (-0,4%), mentre non ha patito Bper (+4,2%), sulle
ipotesi di aggregazioni, che hanno influito anche su Banco Bpm
(+1,6%). Qualche guadagno per Unicredit (+0,2%). Lo spread che
ha chiuso sostanzialmente stabile a 116,4 punti. Tra le società
su cui lo stacco cedola non ha condizionato in negativo la
giornata ci sono state anche Amplifon (+2,5%) e Moncler (+1,3%).
Bene Poste (+1,7%) e Banca Generali (+1,6%), così come Leonardo
(+1,2%). Tra i titoli a minore capitalizzazione rally di Mondo
Tv (+14,5%), dopo che lo scorso fine settimana alcuni analisti
avevano parlato di una sottovalutazione del suo valore, e tonfo
per ePrice (-8,1%) diffuse informazioni sulla difficile
situazione patrimoniale.
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