"Germania e Italia: stessa pandemia,
divario nel Pil": il centro studi di Confindustria si sofferma
ad analizzare "il Pil ai tempi del Covid", ed in particolare
perchè "la flessione del Pil nel 2020 è stata del -8,9% in
Italia, peggio del -5,3% in Germania", "come questo divario sia
maturato".
Gli economisti di via dell'Astronomia mettono a fuoco
l'andamento della crisi e "cinque fattori" che hanno inciso sul
diverso andamento del Pil, dalle restrizioni "meno stringenti
per le attività industriali" in Germania durante la prima ondata
della pandemia, alla quota di turismo ed all'andamento delle
costruzioni, alla diversa tipologia di imprese, alle misure di
policy messe in campo. E, tra queste, rileva la scelta della
Germania di tagliare nella seconda metà del 2020 le aliquote Iva
(da 19% a 16% l'ordinaria, da 7% a 5% la ridotta), con un costo
per lo Stato pari allo 0,4% del Pil. "Con questa misura
(temporanea)", commenta il Csc, la Germania "ha mirato a
rafforzare i consumi e la ripartenza: ciò spiega un'altra fetta
del divario di Pil".
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