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Ance: Buia, produzione delle costruzioni -13%, basta mazzate

Ance: Buia, produzione delle costruzioni -13%, basta mazzate

Spesi per il dissesto 1,5 miliardi sui 6 stanziati dal 2010

ROMA, 20 ottobre 2020, 14:24

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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L'Ance prevede un calo del 13% della produzione delle costruzioni di quest'anno "che va a sommarsi al 33% in meno registrato negli ultimi 12 anni", secondo i dati presentati dal presidente, Gabrile Buia, all'assemblea pubblica dell'associazione. "Chi è riuscito a reggere questa onda d'urto ha sicuramente bisogno di sostegno e non di mazzate ulteriori", dichiara Buia.
    Anche alla luce di questi dati, il primo appello dei costruttori è perché l'Italia non si fermi. "L'Italia non può e non deve fermarsi ancora. Abbiamo gli strumenti per continuare a lavorare in sicurezza, manteniamo i nervi saldi", afferma Buia.
    Buia parla di un momento "decisivo" in cui "è necessario compiere scelte coraggiose e ascoltare la voce di chi vive sulla propria pelle gli effetti di quelle decisioni. Non possiamo continuare a fare gli errori di sempre". "Occorre cominciare a fare le cose che servono - dice - davvero. Non vogliamo sentirci dire 'avevate ragione'. Vogliamo vedere i risultati adesso".
    I problemi sono tanti, a partire dai ritardi negli investimenti dello Stato. "Sono anni che le risorse destinate alla prevenzione del rischio idrogeologico non vengono spese.
    Dopo 10 anni, sono stati spesi solo 1,5 dei circa 6 miliardi di euro stanziati", dice. L'Ance precisa che dei 5.890 milioni di euro programmati a partire dal 2010, le regioni hanno speso solo il 26,3% (1.531 milioni).
    "Persistono procedure di approvazione farraginose, carenze di progettazione e lentezze nell'esecuzione degli interventi. Una situazione - spiega - aggravata dalla soppressione nel luglio 2018 di Italia Sicura, la Struttura di Missione presso la presidenza del Consiglio dei ministri con compiti di coordinamento e pianificazione".
    In questo contesto, l'opportunità viene dai fondi europei.
    "Le risorse del Recovery Fund devono andare a finanziare ri-nascita di infrastrutture, città e territori in chiave di sviluppo sostenibile. Oppure avremo solo allungato di qualche mese la vita a un moribondo, senza essere riusciti in alcun modo a garantirgli una prospettiva futura", è il messaggio di Buia.
    "O queste risorse sono destinate ad un ampio programma di ri-generazione del Paese - dice - oppure siamo definitivamente fuori dai giochi".
   

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