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Borsa: l'Europa manda in fumo 172 miliardi

Effetto combinato tra Pil Germania,Usa e trimestrali post-Covid

Giovedì di fuoco per le principali Borse europee, che hanno mandato in fumo in una sola seduta oltre 172,6 miliardi di euro di capitalizzazione. Un passo indietro che ha interessato tutti i listini, nel giorno in cui sono stati diffusi il Pil tedesco (-10,1%), peggiore delle stime, quello Usa (-32,9%), con un calo inferiore rispetto alle attese, e numerose trimestrali, che hanno scontato gli effetti dell'emergenza Covid.

Piazza Affari ha chiuso in forte calo la penultima seduta di luglio, catatterizzata dall'incrocio esplosivo tra il Pil di Germania e Stati Uniti e l'effetto dei conti di metà anno, che hanno tutti risentito, chi più e chi meno dell'effetto Covid. L'indice Ftse Mib ha lasciato sul campo il 3,28% a 19.228 punti, tra scambi brillanti per oltre 2,6 miliardi di euro di controvalore, insoliti per il periodo a ridosso delle ferie. La peggiore è stata Eni (-7,04%), congelata al ribasso al pari di Generali (-5,11%). Nel primo caso c'è stata addirittura una perdita di 7,34 miliardi a fronte di un precedente utile di 1,51, a causa dell'effetto combinato tra recessione economica e prezzo del greggio, che in certi giorni in pieno confinamento è stato addirittura negativo. Per il Leone di Trieste, il cui utile si è più che dimezzato a 774 milioni, hanno pesato le svalutazioni sugli investimenti in titoli azionari. Cali analoghi si sono registrati anche tra i rivali europei che oggi non hanno presentato i conti. Effetto conti anche per Enel (-2,98%), che li aveva presentati nella vigilia a Borsa chiusa, Autogrill (-3,3%), che ha ritirato le stime sul 2021, e Cnh (-2,02%), mentre Fca (-3,94%) li diffonderà domani. Ha diffuso la trimestrale anche Snam (-3,8%), con utile stabile e conferma delle stime per l'intero esercizio. Unica eccezione in un quadro piuttosto desolante Reno De Medici, che ha guadagnato l'8,59% dopo aver incrementato l'utile semestrale di quasi il 50%.

Anche Wall Street procede negativa dopo una partenza in affanno e trasnina al ribasso anche le piazze del Vecchio Continente. Pesa il crollo del Pil tedesco (-10,1%), peggiore delle stime, e di quello Usa (-32,9%) anche se in questo caso migliore delle previsioni. Francoforte (-4,06%) è la peggiore dietro a Milano (-3,79%), Madrid (-3,5%), Londra (-3%) e Parigi (-2,7%).

 

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