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Fisco: Confindustria, disinteresse su impatto split payment

Fisco: Confindustria, disinteresse su impatto split payment

Orsini, rimborsi troppo lenti, oltre un anno e due mesi in media

ROMA, 30 giugno 2020, 19:36

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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"Con la fatturazione elettronica tra imprese ormai pienamente operativa, dovrebbe venir meno lo split payment. Il meccanismo infatti era stato pensato per contrastare l'evasione Iva, in vista dell'introduzione di un regime generalizzato di fatturazione elettronica tra imprese, che ora è stato completato", dice Emanuele Orsini, vicepresidente di Confindustria per il credito, la finanza e il fisco, in merito all'ipotesi di proroga della disciplina fiscale introdotta con la legge di Stabilità 2015.
    "Il sistema imprenditoriale non ha alcuna pregiudiziale verso lo split payment, poiché per le imprese è del tutto indifferente acquisire l'Iva dai propri clienti o dallo Stato. La vera criticità - fa notare Orsini - è legata ai tempi con cui si ottengono i rimborsi dei crediti Iva maturati: 63 settimane in media, cioè 441 giorni, che equivalgono a più di un anno e due mesi, sono davvero troppe. Inoltre, c'è un tema di incertezza: oggi scade il meccanismo e le imprese ancora non sanno se le Istituzioni comunitarie lo hanno prorogato o meno". Per Orsini è "un segnale che denota il totale disinteresse rispetto agli impatti, anche in termini di costi amministrativi, che queste discipline hanno sulle imprese, già in grande difficoltà per la mancanza di liquidità a seguito dell'emergenza sanitaria".
   
   

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