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Intesa verso prestito a FCA, poi tocca a Sace e Governo

Martedì sarebbe in programma Cda banca per deliberare

 Intesa Sanpaolo si accingerebbe a deliberare la concessione del prestito da 6,3 miliardi di euro a Fca. La vicenda, secondo quanto riporta Bloomberg, sarà discussa nel corso di un consiglio d'amministrazione di Intesa Sanpaolo che sarebbe in programma per martedì. Dopo la decisione della banca, e per la concessione del prestito, sono previsti due ulteriori passaggi che coinvolgono Sace e il Governo. 

Il prestito di 6,3 mld garantito dalla Sace a FCA Italia, non va visto "come un favore ai proprietari, ma come un modo di salvaguardare il nostro sistema produttivo, anche perché l'azienda paga le tasse e versa gli stipendi in Italia. Forse si potrebbe studiare, per questi casi, una forma di garanzia finanziaria di livello europeo, coinvolgendo la BCE, ma la politica deve smetterla di interpretare queste operazioni finanziarie come elargizioni 'pro bono'". Lo ha detto il presidente della CIDA (Confederazione Italiana Dirigenti d'Azienda), Mario Mantovani, in una intervista a "Reputation Rewiew".

"Questo tipo di misure che riguardano grandi imprese a livello europeo con una forte presenza in Italia, ricordiamo che FCA impiega nei suoi stabilimenti italiani oltre 55.000 persone in modo diretto e altrettante con l'indotto, non possono essere trattate dalla politica come una elargizione 'pro bono'. Aiutare le imprese deve essere il compito primario se vogliamo una ripresa economica degna di questo nome. Non si tratta di fare un 'favore' ai proprietari - dice il presidente di Cida - ma di salvaguardare il nostro sistema produttivo. Nel caso specifico è vero che Fca ha la sede legale fuori dal territorio nazionale, ma le tasse le paga in Italia come gli stipendi ai suoi dipendenti. Altre grandi aziende di Paesi europei, l'ultimo caso riguarda la Renault, si trovano in grosse difficoltà finanziarie: forse sarebbe il caso di pensare ad un disegno generale che garantisca a questo tipo d'imprese una garanzia finanziaria di livello europeo, ad esempio attraverso la BCE, e non pesare solo sui singoli Stati. La crisi che stiamo attraversando è di livello continentale ed anche le risposte devono essere continentali. Lo slogan che ha imperversato in questi ultimi mesi, e cioè 'ci si salva tutti insieme', è ancora più vero se parliamo di economia e sviluppo".

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