L'Italia fa progressi
nell'alimentazione e nella lotta ai cambiamenti climatici, passi
indietro su consumo e produzione responsabili. L'Istat mostra un
"quadro complessivamente positivo" nel Rapporto Sdgs 2020 sugli
obiettivi di sviluppo sostenibile dell'Agenda 2030 dell'Onu. La
percentuale di indicatori con variazione positiva è "alta" per i
Goal 2 (Fame zero, 71,4%), e 13 (Agire per il clima, 66,7%)
mentre nei Goal 12 (Consumo e produzione responsabili) e 15 (La
vita sulla terra) si molti indicatori peggiorano.
In generale, i progressi riguardano il 48,1% degli indicatori
per i quali sono disponibili le informazioni sull'ultimo anno
(prevalentemente il 2018). Il 29,7% rimangono invariati e il
22,2% segnalano un peggioramento. Rispetto a 10 anni prima gli
indicatori in miglioramento sono il 61,1%, il 17,8% risulta
invariato e 21,1% peggiora.
"Nel periodo 2010-2018 gli indicatori compositi elaborati
per le tre dimensioni fondamentali che caratterizzano gli SDGs
mostrano una tendenza generalizzata al miglioramento più
accentuata per la parte ambientale e sociale rispetto a quella
economica", sottolinea l'Istat.
"Il costante miglioramento della dimensione ambientale -
continua il testo - è stato trainato dai progressi nel settore
dell'energia pulita e nel consumo responsabile mentre il
miglioramento degli indicatori su salute e istruzione ha guidato
il percorso positivo della dimensione sociale: tuttavia, per
tutte e due le dimensioni si assiste a un rallentamento
nell'ultimo anno".
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