Cominciato alle 23 di ieri,
terminerà domani alle ore 7 lo sciopero dei lavoratori di
ArcelorMittal, diretti e dell'indotto, proclamato da Fim, Fiom e
Uilm di Taranto e in maniera autonoma dall'Usb. Contestano il
nuovo piano industriale della multinazionale, che ha chiesto
ulteriori 4.700 esuberi entro il 2023 e il mancato rientro al
lavoro dei 1.600 lavoratori attualmente in capo all'Ilva in As.
A Taranto l'Usb ha promosso inoltre un presidio alle
portinerie e a seguire un sit-in davanti alla direzione, a cui
hanno aderito anche rappresentanti di associazioni ambientaliste
che invocano la chiusura della fabbrica, la bonifica con
reimpiego degli operai e la riconversione economica del
territorio.
Sono poi partiti da Taranto ieri sera, con una ventina di
bus, oltre 1.000 lavoratori dell'ex Ilva e dell'indotto: hanno
raggiunto Roma insieme ai delegati di Fim, Fiom e Uilm, per la
manifestazione nazionale #futuroallavoro organizzata da Cgil,
Cisl e Uil.
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