Frena Piazza Affari (+0,4%), pur
restando positiva, come il resto d'Europa, con le tensioni
internazionali per i raid turchi in Siria e le incertezze su un
accordo per la Brexit, mentre resta l'ottimismo per un accordo
almeno parziale Usa-Cina sui dazi.
A brillare in cima al listino principale c'è Tim (+2,8%)
mentre resta aperta la partita della presidenza in un mercato
che ha trascurato alla vigilia l'ipotesi di uno scorporo dei
data center. Tiene l'industria con Prysmian (+2%) e va bene
Atlantia (+1,6%) in attesa di definire col governo il ruolo
nelle partite Alitalia e Autostrade. Per le costruzioni su anche
Buzzi (+1,7%), invece ha girato in negativo Salini (-0,5%) che
stava guadagnando dopo un nuovo contratto negli Usa.
Lo spiraglio sui dazi fa sperare il lusso, con rialzi per
Moncler (+1,7%) e Ferragamo (+1%).
Sono in ordine sparso le banche, con una crescita per Intesa
(+0,7%) e Unicredit in rosso (-0,4%) nei giorni delle nuove
nomine, mentre li spread è in calo a 142.
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