Con l'avvio dell'iter che potrebbe portare all'apertura della procedura per debito eccessivo, la Commissione Ue ha di nuovo messo in moto il countdown, come già fece a dicembre scorso.
Allora, il percorso si fermò dopo il buon esito della trattativa con il Governo italiano il 19 dicembre. Cosa che potrebbe ripetersi anche questa volta, se ripartisse un negoziato e l'Italia riuscisse a convincere Bruxelles e gli altri partner europei che il suo debito scenderà. Ora che la Commissione ha emesso il suo verdetto, la parola passa al comitato economico e finanziario (Efc): sono gli sherpa dell'Eurogruppo e dell'Ecofin, che devono esprimersi sulle conclusioni di Bruxelles entro 15 giorni. Ovvero entro il 20 giugno. Potrebbero riunirsi già martedì prossimo, ma decidere di aspettare l'Eurogruppo del 14 per avere un mandato politico dei ministri.
Dopo l'Efc, tutto torna in mano alla Commissione, che deve preparare la raccomandazione che apre la procedura, con tanto di piano di rientro dalla deviazione, e correzione da fare subito. Questo passaggio potrebbe avvenire durante una delle riunioni del Collegio dei commissari, cioè il 26 giugno o il 3 luglio. E l'Eurogruppo dell'8 luglio potrebbe approvarla definitivamente, condannando l'Italia ad anni di conti sotto controllo.
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