''La velocita' della crescita
economica e' uno degli elementi determinanti per la
sostenibilita' di lungo termine del debito nei paesi fortemente
indebitati. Questo pone grande enfasi sulle riforme strutturali
per diminuire la dipendenza su politiche di bilancio espansive
per sostenere la crescita'' afferma l'Ocse. La maggior parte del
debito emesso dopo la crisi finanziaria matura nei prossimi anni
e, secondo le stime dell'Ocse, i paesi sviluppati dovranno
rifinanziare il 40% del loro intero stock di debito nei prossimi
tre anni.
''Le favorevoli condizioni di finanziamento hanno aiutato
finora i governi a gestire i rischi di rifinanziamento nella
gestione del debito. Ma le condizioni di finanziamento
potrebbero diventare meno favorevoli nel lungo termine - spiega
l'Ocse -. Per ridurre la vulnerabilita' di fronte a potenziali
turbolenze di mercato, e' importante che i governi continuino a
puntare la loro attenzione nel ridurre i rischi di
rifinanziamento e ricostruire cuscinetti fiscali''.
L'economia globale e' alle prese con una crescita
sincronizzata per la prima volta in decenni e le banche centrali
hanno iniziato a ritirare gradualmente le misure di stimolo
messe in campo durante la crisi. Con le banche centrali che
riducono i loro portafoglio titoli e i tassi di interesse che
iniziano a salire, i rendimenti dei bond sono iniziati a salire.
Un aumento sostenuto dei rendimenti si traduce in maggiori costi
per i governi per rifinanziare il debito esistente e l'emissione
di nuovi bond.
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