Una profilatura al rischio più attenta, l'arrivo di un documento chiamato Kid per semplificare le informazioni anche su prodotti complessi, l'estensione dei nuovi piani di risparmio (Pir) anche al settore immobiliare e l'unificazione della tassazione sui dividendi sia per le partecipazioni qualificate sia per quelle che non lo sono. Sono queste le novità del 2018 per risparmiatori e investitori.
PROFILATURA AL RISCHIO PIU' ATTENTA: Scatta dopodomani, il 3 gennaio, la normativa Mific2 che fissa criteri di maggiori trasparenza e informazione per i risparmiatori e gli investitori. Tutto parte dal questionario che bisogna compilare che servirà a "profilare" l'identikit dell'investitore rispetto al rischio. Sarà più incisivo di quello del passato. Toccherà a banche e intermediari tenere sotto controllo l'adeguatezza del singolo strumento e dell'intero pacchetto di prodotti rispetto al grado di tolleranza del rischio del risparmiatore e alla sua capacità di fare fronte a perdite.
PRODOTTI COMPLESSI, ARRIVA IL KID: Per rendere più semplice la comprensione deve essere possibile confrontare prodotti complessi. Per questo arriva il Kid, un documento che conterrà la informazioni chiave in grado di consentire valutazioni più consapevoli degli investimenti. Il documento riporta anche il livello di rischio su una scala da 1 a 7, gli scenari di mercato, il costo totale e dettagliato e l'incidenza del costo sul rendimento secondo criteri standard fissati a livello europeo.
TRASPARENZA COSTI: I costi e le commissioni per gli strumenti di investimento devono essere rappresentati in modo chiaro, con un calcolo puntuale o con una stima, prima della sottoscrizione o nel corso dell'investimento (di solito a fine anno). Deve essere mostrata anche l'incidenza di costi e commissioni sul rendimento dell'investimento.
PIR ESTESI ALL'IMMOBILIARE: Con il decreto fiscale è stata estesa l'area di applicazione dei Pir, i nuovi piani individuali di risparmio. Ora possono essere realizzati anche per finanziare società immobiliari.
DIVIDENDI AL 26%: La legge di bilancio ha uniformato il prelievo sui dividendi ai quali si applicherà sempre l'imposta sostitutiva del 26% senza fare più differenza tra partecipazioni qualificate e non. Questo avvantaggia i percettori di dividendi con redditi otre i 75 mila euro mentre gli altri rischiano di essere notevolmente penalizzati, anche di 10 punti percentuali.
Possibile anche compensare plusvalenza e minusvalenze tra partecipazioni qualificate e non.
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