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Caos contributi colf, lettera Inps a 200mila famiglie. Assindatcolf: 'Ok autocertificazione, ma creata ansia'

Assindatcolf: "Bene la pulizia degli archivi, ma non si può trasferire l'onere sulle famiglie"

 Famiglie ancora in agitazione per gli avvisi bonari inviati dall'Inps sui contributi delle colf per il 2012-2013: oggi come nei giorni scorsi, spiega il segretario nazionale dell'Assindatcolf, Teresa Benvenuto, le sedi dell'associazione dei datori di lavoro domestico sono state contattate da tantissime persone per avere informazioni sugli avvisi con le richieste di contributi arrivate dall'Inps per il 2012-13 (circa 210.000 inviate dall'Inps, ndr) spesso per alcune migliaia di euro.

"Va bene pulire gli archivi, ha detto Benvenuto - ma l'onere non si può trasferire sulle famiglie causando ansia oltre che perdita di tempo per cercare materiale che magari non hanno più". Prima del 2009 le cessazioni di contratto arrivavano all'Inps per via cartacea, via bollettino postale o attraverso gli uffici per l'impiego. Ci sono negli archivi dell'Inps migliaia di rapporti per i quali non è stata registrata la cessazione. L'Inps nei giorni scorsi ha spiegato che basta una autocertificazione, nel caso di rapporto estinto, per fare sapere all'Istituto di non dover versare i contributi chiesti. L'Inps - aggiunge - ha inviato avvisi bonari creando ansia. Se non rispondi entro 30 giorni arriva il secondo avviso e se non si risponde ancora la richiesta di contributi diverrà "un avviso di addebito con valore di titolo esecutivo". Noi diciamo a tutti che basta l'autocertificazione ma sappiamo di arrivo di avvisi anche a chi si è autocertificato negli anni passati. La verità è che 200.000 famiglie sono state disturbate e devono dimostrare loro di aver adempiuto al versamento dei contributi o di aver chiuso il rapporto di lavoro quando dovrebbe essere l'Inps ad avere i dati. Se con questa operazione si riusciranno a pulire definitivamente gli archivi avremo fatto un lavoro di utilità sociale. Avremmo però potuto evitare il carico di tensione che è sotto gli occhi di tutti".

"Basta denunciare la data di cessazione del rapporto di lavoro - ha detto il direttore dell'area Entrate e recupero crediti dell'Inps, Sandra Perrotta a Radio 24- e l'avviso di accertamento sarà annullato. E' sufficiente una dichiarazione sotto la propria responsabilità anche utilizzando il modulo annesso all'avviso. La stampa ha equivocato, non si tratta di cartelle, sono avvisi con lo scopo informativo e di interruzione della prescrizione sui contributi. Lo diventeranno se i datori di lavoro non collaboreranno e non contesteranno gli avvisi di accertamento".

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