"Il Governo deve fare di più, perché siamo di fronte ad un'azienda che torna, a distanza di pochissimo tempo, ad avere problemi. I problemi non si possono scaricare sui lavoratori". Lo ha detto la leader Cgil, Susanna Camusso, al termine dell'incontro tra i segretari generali dei tre sindacati e il Governo sul tema Alitalia. A chi le chiedeva se ci fosse spazio sul fronte esuberi, ha aggiunto: "è minimo, non è che si può ancora una volta arrivare a dire che si taglia sul costo del lavoro. Magari si soddisfa qualche banca ma non si interviene sul futuro dell'azienda".
Dei 2.037 esuberi previsti dal piano di Alitalia circa 800 persone sarebbero coinvolte in operazioni di esternalizzazione. Lo riferiscono fonti sindacali al termine del tavolo tecnico che si è svolto al Ministero dello sviluppo.
Nel corso del tavolo si è infatti parlato degli esuberi e in particolare delle terziarizzazioni (cioè personale che uscirebbe dal perimetro dell'azienda, andando a lavorare in un'altra azienda), che sarebbero 813: sono diverse le attività che verrebbero terziarizzate, ma la parte più significativa riguarderebbe la manutenzione. Andando a guardare la composizione degli esuberi, poi, risulta che 500 sono contratti a tempo determinato che non verrebbero rinnovati. Il piano prevede inoltre 433 milioni di risparmi annui a regime, cioè dal 2019. In particolare, 270 milioni sui costi non legati al personale e 163 milioni sul costo del personale.
Considerato che nei primi 3 anni i risparmi complessivi sono di un miliardo, si arriverebbe a 1,866 miliardi nei 5 anni di piano.
Intanto l'Autorità di garanzia per gli scioperi ha valutato la legittimità dello sciopero del personale Alitalia, aderente a varie sigle sindacali, proclamato per l'intera giornata lavorativa del prossimo 5 aprile. Lo si legge in una nota dello stesso Garante.
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