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Bce, Draghi svela il Qe: "Via a maxi-acquisto di titoli, 60 miliardi al mese fino a fine settembre 2016"

Merkel, politici ora non perdano d'occhio le riforme

La Bce comprerà titoli per 60 miliardi  al mese fino a fine settembre 2016, e "comunque fino a quando non vedremo un deciso miglioramento nell'andamento dell' inflazione" coerente con l'obiettivo di un andamento dei prezzi vicino al 2%. E' quanto ha detto Mario Draghi lanciando il 'quantitative easing'. E dopo l'ìannuncio del Capo dell'Eurotower chiude la seduta sui minimi dal 2010 lo spread tra il Btp e il Bund tedesco dopo l'annuncio del presidente della Bce, Mario Draghi, sul piano di Qe. Il differenziale di rendimento scende a 110 punti base col tasso sul titolo decennale al nuovo minimo storico dell'1,54%.

La Bce ha deciso di lanciare un "vasto programma di acquisti di titoli" da 60 miliardi di euro fino a settembre, ha spiegato Draghi. Da marzo la Bce inizierà a comprare titoli sulla base della quota dei vari paesi nel suo capitale. I rischi dei titoli comprati dalla Bce saranno condivisi solo nel caso di quelli europei, con una quota del 20% sul totale. "Sono rimasto molto sorpreso che il tema della condivisione dei rischi sia diventato il più importante" nella discussione sul Qe, ha affermato Draghi.

Le misure di oggi aiuteranno contro i rischi per le aspettative d'inflazione.  Il piano di acquisti varato oggi dalla Bce durerà fino alla fine di settembre 2016 e fin quando "ci sarà una sostenuta correzione dell'inflazione, con l'obiettivo di un livello dei prezzi vicino ma sotto al 2% nel medio termine", ha affermato Draghi.

La Bce "ha un doppio limite" negli acquisti di titoli, pari al 33% per il debito di ciascun emittente e al 25% per ciascuna emissione, ha proseguito Draghi spiegando il funzionamento del QE. "Si tratta di un programma molto grande, e abbiamo tenuto conto delle preoccupazioni" di alcuni Paesi decidendo di non condividere i rischi su tutti i titoli che la Bce comprerà.
"Dovrebbe chiederlo a persone che hanno queste preoccupazioni". Così il presidente della Bce ha risposto alla domanda di un giornalista su quali siano i rischi in virtù dei quali la Bce non condividerà i rischi su gran parte dei titoli che comprerà, lasciandoli alle banche centrali nazionali. 

Il consiglio della Bce è stato "unanime" sul fatto che il Qe sia un vero strumento di politica monetaria mentre sulla necessità di lanciarlo "adesso" è stato deciso "a larga maggioranza", ha sottolineato Draghi.
"Assolutamente no". Draghi ha escluso che le cedole sui titoli di Stato che verranno comprati dalle banche centrali nazionali possano essere utilizzate in futuro per un alleggerimento nei bilanci nazionali. "Sono d'accordo che alcuni effetti del QE sono già prezzati dai mercati, ma solo una parte. C'è differenza fra aspettative e annuncio effettivo".

Bce comprerà bond Grecia solo con piano Troika - "Non c'è alcuna eccezione per la Grecia". C'è una deroga, che consente di comprare titoli con rating speculativo ma solo in presenza di un programma di assistenza. Lo ha precisato Draghi. 




Merkel, politici non si distraggano su riforme  - "Qualunque sia la decisione della Bce i politici non devono distrarsi dal prendere i passi necessari per assicurare la ripresa". Lo afferma il cancelliere tedesco Angela Merkel sottolineando di "rispettare l'autonomia" della Bce nel suo intervento al Wef, qualche minuto prima che Eurotower comunicasse l'intervento di Qe.
"Ci sono sforzi di riforme anche in Italia, finalmente ed un segnale importante il fatto che Renzi sia stato qui". Così Merkel riferendosi alla necessità delle riforme per la ripresa europea.
 "Noi vogliamo rimanere un'ancora di stabilità in Europa''. Ha aggiunto Merkel parlando al Wef di Davos con riferimento alla condizione dell'economia in Europa. ''Dobbiamo aumentare l'occupazione - ha detto inoltre - ci sono troppi disoccupati''. "Questo è il momento per i Paesi dell'eurozona di fare i compiti a casa sul risanamento dei conti" prima che i costi del debito aumentino. Ha sottolineato Merkel al Wef.

Bce: lascia i tassi fermi allo 0,05% - La Banca centrale europea ha lasciato il tasso principale di rifinanziamento al minimo storico dello 0,05%. Il tasso sui prestiti marginali e quello sui depositi bancari restano rispettivamente allo 0,30% e -0,20%.

Ai minimi storici i tassi dei titoli di Stato di Italia, Francia, Spagna e Irlanda dopo che il presidente della Bce, Mario Draghi, ha lanciato il quantitative easing. Il rendimento del Btp a 10 anni è sceso all'1,579%, quello del Bonos spagnolo fino all'1,41%, quello dell'Oat francese allo 0,602% e quello del Bond irlandese all'1,145%.


Renzi, Germania contro resto mondo sarebbe errore - Matteo Renzi, scrive il Wall Street Journal, si dice in disaccordo con Angela Merkel sugli stimoli all'area euro dopo che Merkel nei giorni scorsi ha minimizzato le implicazioni dell'attesa decisione della Bce sul quantitative easing. "La Germania contro il resto del mondo potrebbe essere un errore", afferma Renzi al Wsj da Davos.

 

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