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Spending review: Cottarelli, valutare uso migliore risparmi

Spending review: Cottarelli, valutare uso migliore risparmi

Idea che tutto si reinvesta dove si risparmia maggior ostacolo

ROMA, 30 settembre 2014, 16:08

Redazione ANSA

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Il Commissario alla Spending review Carlo Cottarelli - RIPRODUZIONE RISERVATA

Il Commissario alla Spending review Carlo Cottarelli - RIPRODUZIONE RISERVATA
Il Commissario alla Spending review Carlo Cottarelli - RIPRODUZIONE RISERVATA

"L'idea che tutte le risorse risparmiate in un settore, o in un ministero, vadano sempre reinvestite nel settore stesso è uno dei maggiori ostacoli al raggiungimento di risparmi nel complesso". Così il commissario alla spending review Carlo Cottarelli in audizione al Senato. Va fatta "una valutazione sull'uso migliore delle risorse" e "se ci sono risparmi in un settore, a parità di qualità del servizio, si dovrebbe lasciare aperta la possibilità di migliorare quei servizi o altri o ridurre la tassazione". 

Indicare risparmi come obiettivo riforma

Dalla riforma della Pubblica amministrazione "devono arrivare anche risparmi" che al momento non sono esplicitati nel testo e "credo sarebbe essenziale indicare il risparmio di spesa come obiettivo della riforma". Così Cottarelli in audizione in commissione Affari Costituzionali del Senato. Dalle riforme contenute nella delega, sottolinea Cottarelli, "potrebbero derivare importanti risparmi. Eppure il disegno di legge non pone il raggiungimento di tali risparmi tra gli obiettivi della riforma". Il commissario cita capitoli come la presenza territoriale dello Stato, il coordinamento delle forze di polizia, il pubblico registro automobilistico e le partecipate locali. Il testo attualmente parla invece di "invarianza di spesa" e "si dice per esempio che la riorganizzazione dell'amministrazione dello Stato deve portare alla riduzione del personale impiegato in attività strumentali per dare più forza alle strutture che forniscono servizi diretti ai cittadini. non sarebbe possibile, per esempio, risparmiare sul personale (ovviamente non si sta parlando di licenziamenti ma di riduzione del turnover) e utilizzare i risparmi per ridurre le tasse?".

Fissare tetto a rinnovi incarichi manager nella Pubblica amministrazione

Per evitare "consolidamento di posizioni" o "controllo eccessivo" dei singoli in determinati ambiti bisognerebbe porre "un limite massimo di uno o due rinnovi" per gli incarichi dei manager pubblici. Lo afferma il commissario alla spending review. "Avere una rotazione effettiva - sottolinea - è un principio fondamentale del buon management".  Cottarelli osserva anche che "occorrono indicatori per valutare se la P.a. dà buoni servizi al pubblico" altrimenti "è impossibile valutare se la P.a. funziona" e "risulta impossibile anche legare la retribuzione dei dirigenti ai risultati, come la riforma si propone". Principi di 'performance budgeting', ricorda, "esistono già ma l'implementazione pratica è inadeguata". E' quindi "urgente rendere effettiva la riforma" e introdurre obiettivi "chiari e monitorabili per ogni amministrazione", ad esempio, "ridurre le code per ottenere certi documenti. Code che possono essere molto lunghe, come io stesso ho sperimentato nei giorni scorsi".

Legge di stabilità: Cottarelli, al lavoro su riordino partecipate

 "Stiamo lavorando" per inserire in legge di Stabilità "una proposta organica di riordino delle partecipate locali". Lo ha confermato  Cottarelli, spiegando che del pacchetto delle sue proposte ancora non è certo cosa sarà inserito: la scelta, ha sottolineato, "spetta alla politica". Nel suo dossier il commissario aveva stimato risparmi possibili per 500 milioni di euro il primo anno e di 2-3 miliardi a regime nel triennio (l'obiettivo indicato dal premier Renzi è quello di un taglio da 8mila a mille partecipate). Ricordando che nel ddl si punta a un "testo unico", che peraltro dovrebbe valere "non solo per le partecipazioni azionarie, ma per tutte le partecipate, indipendentemente dalla loro forma giuridica", Cottarelli ha spiegato che "questo non vuol dire che la riforma debba attendere quel momento" ma che il percorso può già essere avviato attraverso appunto la legge di stabilità. Le partecipate locali, ha precisato, "dovranno continuare ad avere ruolo essenziale nella fornitura dei servizi, non c'è nessuna presunzione che il privato sia migliore, ma dovrà esserci la chiara indicazione che i servizi che vengono forniti dagli enti locali attraverso le partecipate devono essere strettamente legati ai compiti istituzionali dell'ente". Ad oggi invece, ha ricordato, "si trovano partecipate che forniscono servizi già forniti dai privati, con duplicazioni e turbativa della concorrenza". C'è, ha spiegato, anche "una serie di altre proposte (33 le azioni possibili per ridurle indicate nel suo rapporto) e vedremo in che misura saranno recepite".

Delega lunga in alcuni ambiti agire prima

La legge delega prevede "un percorso lungo" mentre in alcuni ambiti, come la revisione "della presenza territoriale dello Stato o il coordinamento delle forze di polizia auspico che qualcosa si faccia anche prima, che ci si muova prima, perché non è necessario aspettare i decreti delegati". "Spero - chiarisce Cottarelli - che non si rinviino tutte le riforme in queste importantissime aree al compimento di questa strada. non c'è motivo per esempio per cui azioni di coordinamento delle forze di polizia o il riordino di Aci e Pra debbano attendere fino al 2016". Peraltro per il commissario andrebbero ridotti anche i tempi per l'emanazione dei decreti delegati, al momento fissati quasi tutti in 12 mesi.

 

 

 

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