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Con l'illegalità Pil oltre miracolo economico, +11,3%

Con l'illegalità Pil oltre miracolo economico, +11,3%

Ci si potrebbe finanziare calo Irpef da 1.360 euro al mese

ROMA, 22 settembre 2014, 12:49

Francesco Carbone

ANSACheck

ROMA, 22 MAG - Altro che 80 euro in più in busta paga. Quando nel prodotto interno (il Pil) italiano (ed europeo) si calcoleranno anche i proventi di droga, prostituzione e contrabbando salteranno fuori 'per miracolo' almeno altri 150 miliardi di euro su base annua. A più del 10% del Pil infatti corrisponderebbero, secondo stime recenti, i proventi del sommerso criminale, calcolato secondo le regole Ocse. Che l'anno prossimo, se reinvestiti per abbassare il carico fiscale all'attuale platea destinataria dello sgravio Irpef (circa 10 milioni di dipendenti), vorrebbero dire uno sconto medio mensile di 1.360 euro. Cioè 16.320 euro in più in busta paga. Altro che recessione o economia stagnante. I consumi schizzerebbero. Roba da far tremare i polsi anche ai cinesi con il loro trend di crescita (ora in calo) ma comunque sempre altissimo rispetto a quello del Belpaese. I cinesi perderebbero infatti in confronto all'Italia il loro sudatissimo primato: la loro crescita del 7,7% impallidirebbe rispetto a quella italiana 'rivista'. Il Pil crescerebbe nel 2015 di un +1,3% (ultima stima del Governo), più altri 10 punti dalle nuove attività economiche: la crescita sarebbe così dell'11,3%. Numeri sfiorati solo, non a caso, con il miracolo economico nel 1960 quando il prodotto toccò il livello più alto mai raggiunto: +8,5%. E anche se invece l'intera somma venisse investita nel calo del debito pubblico il risultato sarebbe 'miracoloso'. Si passerebbe infatti (con un calcolo molto a spanne basato sui risultati del primo trimestre proiettati sull'anno e sul dato record del debito a marzo) da un rapporto debito-Pil del 140% (chiaramente in assenza di ogni intervento) ad un rapporto abbattuto di circa 20 punti, al 120%. Oppure il deficit, vero incubo di ogni ministro del Tesoro, sarebbe sceso, ad esempio lo scorso anno, (con un Pil più robusto di 170 miliardi) al 2,6%, allontanandosi dalla soglia critica del 3% (ha chiuso infatti al 2,9% dopo i pagamenti dei debiti arretrati della P.a.).
    Le stime sulla dimensione economica dei fenomeni assai diffusi in Italia sono quelli forniti dall'allora vice Direttore Generale della Banca d'Italia Anna Maria Tarantola, in una testimonianza alla Commissione parlamentare Antimafia. Le ultime verifiche mostravano un valore medio del sommerso fiscale e criminale in Italia nel quadriennio 2005-2008 pari, rispettivamente, al 16,5% e al 10,9% del Pil. Le stime sulla componente dell'economia criminale erano ottenute, in accordo alle definizioni dell'Ocse - spiegava via Nazionale - ''considerando quelle transazioni criminali che assumono un accordo tra venditore e acquirente. Con questa definizione si includono tutti i delitti in violazione della normativa sugli stupefacenti e della normativa sullo sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione, ma si escludono i reati 'violenti', come furti, estorsioni, rapine e l'usura. Cioè la rilevanza economica dell'attività, per quanto illecita, si registrerebbe solo in caso di ''accordo''. Non varrebbe, per fare un esempio, se la droga viene rubata allo spacciatore oppure se la prostituta, sfortunata, viene scippata.
    Ma nonostante un annunciato nuovo miracolo economico qualcuno si mostra preoccupato. I 'rilevatori' dell'Istat: l'istituto riconosce infatti come la misurazione delle attività illegali sia ''molto difficile, per l'ovvia ragione - spiega - che esse si sottraggono a qualsiasi forma di rilevazione, e lo stesso concetto di attività illegale può prestarsi a diverse interpretazioni''. Ma a questo punto, in qualche modo, si dovrà pur 'rilevare'.
   

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