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RAFFAELE LUISE, UCRAINA (MARIETTI1820, PP. 144, EURO 12). Raffaele Luise, vaticanista e inviato di guerra, ripercorre il conflitto ucraino in un reportage dal titolo Ucraina. Dentro una guerra che cambia il mondo, in libreria dal 4 agosto. Luise ha attraversato il Paese sostando dalla linea del fuoco nel Donbass alle città martoriate di Odessa e Zaporizhzhya. "Sapevo che quei soldati in prima linea, in questa guerra divenuta rapidamente guerra di trincea, in quelle buche nel terreno, morivano a centinaia ogni giorno. Si moriva in una mattanza senza pietà.
Questo mi turbava profondamente", scrive l'autore.
"A Siversk i russi - racconta in un capitolo - avevano bombardato tutto quello che si poteva bombardare: palazzi, scuole, pompe di benzina, un piccolo cimitero e anche l'antico monastero basiliano, il più grande del Donbass. E anche il grande campo di grano che si stendeva ai piedi della cittadina, sulla cima della collina più alta. Fiammate rapidissime ingoiavano a ondate lo sconfinato tappeto di spighe, che crepitando lanciavano come un grido disperato. Stormi di rondini, stordite dalle colonne di fumo e investite dalle ondate di calore, perdevano il volo, e vorticando su se stesse, con un gemito si abbattevano nella cenere. E come per le rondini così accadeva anche per gli storni, che cadevano letteralmente ingoiati dalle fiamme, con un lamento soffocato. Anche la natura, sconvolta, malediceva la guerra. In città si avventuravano solo qualche bicicletta e rari passanti, che rendevano il paesaggio ancora più lunare".
Nel saggio non mancano riflessioni legate all'emergenza climatica: "Il mondo cominciava finalmente a concentrare gli sforzi per affrontare la più grave delle sfide, quella ambientale, che mette in questione il futuro dell'umanità e del pianeta. E invece… ecco scatenarsi, in quella breve finestra di tempo, l'improvvisa guerra di Putin, che ha destabilizzato e reso ancora più fragile il quadro generale del mondo, facendo gravemente regredire la lotta all'emergenza climatica", commenta Luise che si sofferma inoltre sulle conseguenze geopolitiche del conflitto: la guerra sta tracciando una linea netta: da una parte l'Oriente, dall'altra Occidente.
Visvaldas Kulbokas, Nunzio Apostolico in Ucraina ha definito questo libro di Luise "uno sguardo commosso e una narrazione coinvolgente a contatto con un popolo assediato da mesi. La voce dei protagonisti, il loro dolore e il loro coraggio affiora dalla penna lucida e minuziosa dell'autore". Un reportage che è un viaggio nel dolore e "un percorso nell'ascolto continuo e attento delle sofferenze, dei progetti e delle speranze di un popolo le cui sorti intersecano i destini del mondo", riflette Luise.
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