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Rick Bass, dal Montana western nordici

Mattioli 1885

Rick Bass, dal Montana western nordici

Umanissime storie di solitudini raccontate con gran delicatezza

ROMA, 09 agosto 2022, 11:18

di Paolo Petroni

ANSACheck

Rick Bass, Cane da petrolio - RIPRODUZIONE RISERVATA

Rick Bass, Cane da petrolio - RIPRODUZIONE RISERVATA
Rick Bass, Cane da petrolio - RIPRODUZIONE RISERVATA

RICK BASS, ''CANE DA PETROLIO'' (MATTIOLI 1885, PP. 318 - 16,00 EURO - TRADUZIONE DI SILVIA LUMACA)

Rick Bass è un geologo petrolifero texano, ma vissuto per oltre trenta anni nel Montana, nella Yaak Valley, luogo freddo di fiumi, monti e boschi molto diverso dalla sua meridionale terra originaria.
    Lo ricordiamo perché questa deve essere stata per lui, oltre che una necessità di lavoro, una scelta di vita in un mondo che lo ha sedotto e conquistato e di cui si avverte tutta la forza in questi suoi racconti, che la natura, di qualsiasi latitudine sia, è realtà centrale, di una forza quasi mitica. E di conseguenza sono anche molti gli animali nei racconti di questo suo mondo. Ha sempre spiegato, del resto, come da ricercatore di gas e altre fonti energetiche, sia diventato un attivo ambientalista che, con le sue conoscenze scientifiche, ha denunciato i pericoli di quelle estrazioni di gas naturali, mentre abbiamo il surriscaldamento globale e il buco dell'ozono che sia allarga.
    Erede della grande tradizione delle short stories che vanno da Stephen King a Anne Proulx racconta con tocco poetico i sentimenti in un mondo rude, per la presenza della natura e per quegli aspetti aspri della profonda provincia americana. Sono storie di desideri, di sentimenti, di sogni che si scontrano appunto con la realtà, con cui si è sempre in lotta e che ci si racconta in altro modo per trovare la forza di andare sempre avanti. Ecco allora che si va da ''Nel paese di Ruth'', dove una giovane mormone si innamora di un ragazzo che non appartiene alla sua fede e comunità e finirà vinta, costretta a sposarsi invece un allevatore poligamo come gli permette la sua religione, sino a ''La storia dell'eremita'', altro incontro tra due persone diversissime, un'addestratrice di cani e un pellerossa in un mondo fatto di ghiaccio e acqua, ma dai toni quasi fiabeschi per una vicenda molto curiosa e particolare.
    Così vira invece al gotico il racconto che dà il titolo alla raccolta, l'unico legato al passato dell'autore, mettendo in scena un geologo che deve far trivellare vicino a una casa dove vive un'anziana donna relegata su un letto.
    Le sue sono storie di solitudini e di persone che hanno tutti difetti e i pregi di ogni essere umano, con i propri sensi naturali e niente o quasi della civiltà tecnica dei nostri giorni. Tutto raccontato con una delicatezza e intensità coinvolgenti, grazie a una eccezionale leggerezza di linguaggio, capace di momenti di poesia, e basti ricordare ''Cigni'', la storia di Amy, che aveva fatto la fornaia a Chicago e il profumo di tutto quel che continua infornare pervade queste pagine, e Billy, che aveva fatto il boscaiolo tutta la vita, in quei luoghi dove ''molte donne anziane nuotano nel fiume tutto l'anno, anche per tutto l'inverno. E i cani vivono sino a venti, venticinque anni''. E il freddo intenso, con notti in cui i cigni cercano di impedire il lago geli nuotando vorticosamente in tondo, è annullato dal calore dei sentimenti dei due, dal rapporto con gli alberi e la natura di Billy, dalla sua malattia e lento deperire sino a essere ritrovato, come dormisse, adagiato sulla neve. E c'è anche l'empatia del testimone io narrante, che riaccompagnando a casa Amy, abbassa il finestrino ''pensando che forse alcuni dei cigni avrebbero cantato per la scomparsa di Billy. ma poi mi ero ricordato che cantavano solo per la loro morte e in nessun altro caso''. 
   

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