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Ossini, in montagna per essere me stesso

Ossini, in montagna per essere me stesso

Il conduttore presenta a Matera Kalipè, inno alla libertà

MATERA, 04 luglio 2019, 11:40

Marzia Apice

ANSACheck

- RIPRODUZIONE RISERVATA

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"Kalipè dovrebbe essere un mantra ogni mattina quando ci svegliamo. Nasce come detto degli sherpa, che quando ti accompagnano ad alta quota ti consigliano di andare con passo lento e corto perché è difficile raggiungere le vette". Massimiliano Ossini, volto di Linea Bianca e Mezzogiorno in famiglia (su Rai1 e Rai2), si racconta in "Kalipè - Lo spirito della montagna" edito da Rai Libri. Il titolo rimanda a un augurio in uso nelle zone himalayane, che significa 'camminare sempre a passo corto e lento': in questa sorta di 'diario di vetta', dove la montagna è una metafora della vita, Ossini coglie l'occasione per celebrare la passione per lo sport, l'ambiente e l'autenticità nei rapporti. Il libro infatti non è una semplice autobiografia, ma un modo per ristabilire le priorità della vita. Mentre il tran tran quotidiano sembra divorare le nostre esistenze, la montagna, con la sua austera severità ma anche con la sua generosità, fa scoprire all'uomo il rispetto del silenzio e la libertà di poter parlare di se stessi senza nascondere le proprie fragilità. "In montagna all'inizio volevo fare tutto, arrivare in ogni dove. Il mio compagno Lino (Zani, maestro di sci, alpinista e guida di Papa Wojtyla, ndr) che ha avuto la fortuna di avere grandi esperienze, anche al fianco di Giovanni Paolo II, mi invitava ad ascoltare, a rilassarmi, ad aspettare, ad apprezzare il profumo della neve, diverso da un luogo all'altro. Ma tutto questo lo devi fare tuo, così ho adottato il kalipè", racconta Ossini, presentando il libro a Matera. L'autore sceglie di parlare al pubblico con franchezza, raccontando nel libro i passaggi cruciali della propria vita; l'amore e l'amicizia, le gioie della famiglia e il miracolo della paternità, una carriera di successo, un viaggio lungo un crepaccio profondo che sembra non avere via di uscita ma soprattutto il dialogo con il suo io più profondo. Pagine dense emotivamente, nelle quali Ossini spiega quanto sia importante imparare a rialzarsi dopo le cadute inevitabili della vita, essere grati della bellezza che abbiamo attorno e tentare di rinunciare al superfluo per arricchirsi solo di cose essenziali: "Quando ti apri molto di più, quando sei te stesso, quando sei più sensibile non aiuti solo te stesso, aiuti il conseguimento del tuo obiettivo e di quelli degli altri", afferma, "quando siamo in montagna, in due, tre, o quattro persone, sei molto meno solo di quando sei in città. Con quelle persone parli, comunichi, c'è il anche tuo momento del silenzio, ma hai anche l'occasione per riuscire ad aprirti, a raccontare le tue difficoltà, ad aprire dei cassetti del passato che sono sempre stati chiusi". 
   

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