MICHELA MARZANO, 'IDDA' (EINAUDI, PP. 240, 17,50 EURO)
La salvezza "viene dal meno", da quella fragilità che non si crede vincente. Ci racconta questo Michela Marzano nel suo ultimo romanzo 'Idda', pubblicato da Einaudi, in cui in un gioco di specchi, torna con una forza nuova su un tema, l'amore e l'affettività, che attraversa tutti i suoi libri.
Alessandra, biologa salentina che vive a Parigi con Pierre, vede inaspettatamente aprirsi strade di rinascita quando comincia a prendersi cura di Annie, l'anziana madre del suo compagno di vita, che sta progressivamente perdendo la memoria.
Sarà questa donna che confonde le persone, che si dimentica le cose, ma continua a riconoscere l'affetto di chi le vuole bene, a salvare Alessandra. Al di là della razionalità e dell'utile immediato, la biologa entrerà nel mondo di una donna degli anni quaranta tornando a sentirsi figlia come non era accaduto dopo la morte di sua madre e la fuga a Parigi.
"Alessandra pensa di poter fare qualcosa per Pierre e Annie e invece è Idda-Annie che la salva, che le permette di ripartire.
Lei pensa di dare e invece riceve" dice la Marzano, che vive da vent'anni a Parigi con il marito, dove è ordinaria di filosofia morale, in questi giorni in Italia con il suo nuovo libro. "Ci sono atti di fragilità e debolezza che aprono scenari che non si potevano immaginare. Grazie a Annie, a questa persona che ha bisogno di aiuto, motore immobile della storia, Alessandra rinascerà" spiega. E anche la lingua, in questo percorso, ha un valore fondamentale. 'Idda' che in dialetto salentino significa "Lei" è Annie ma è anche Alessandra. "All'inizio è la voce narrante, Alessandra, e poi la vera lei diventa Annie" dice la scrittrice-filosofa a cui interessa molto l'uso che si fa delle parole. La biologa ritrova in questo suo percorso con Annie, il linguaggio dell'infanzia, il dialetto salentino con cui parlava con mamma e papà. "Sarà la lingua a riportarla in Salento.
Alcune cose sono più vere e autentiche nella propria madre lingua. Tante volte si pensa e si provano emozioni in maniera diversa a seconda della lingua che si usa" sottolinea la Marzano che ha scritto molti libri in francese. Le tre parole chiave di questo romanzo sono "identità, memoria, amore che sono legate fra loro perchè ognuno di noi è fatto del proprio passato che deve essere rielaborato o riattraversato. E forse il modo migliore per riattraversarlo è l'affettività e non la razionalità" racconta la scrittrice. Così ci troviamo davanti ad Annie che ha perso la memoria e ad Alessandra che ha chiuso un pezzo della propria storia e deve recuperare il passato e non dobbiamo dimenticare che "ognuno di noi è determinato e agito da quello che ha vissuto. E quello che resta quando pezzi della tua esistenza scivolano via sono i sentimenti, l'amore e l'affettività che supera ogni cosa. La familiarità fa sì che l'amore continui ad esserci" sottolinea la scrittrice. Quando viene meno il controllo della razionalità viene fuori tutto quello che si è messo tra parentesi: in questo caso sono il desiderio e il rifiuto della maternità, di una bambina che non arriva mai. "Nel libro c'è il recupero del rapporto materno che per ogni donna è fondamentale. Ognuna di noi per diventare madre i conti con la propria madre li deve fare" dice la Marzano e spiega che "oggi invece assistiamo ad un grande egoismo e assenza di compassione con conseguenze forti sul vivere insieme.
C'e' un'aggressività sempre più forte e un'assenza di empatia" afferma la Marzano. E incalza: "a forza di ascoltare discorsi portati avanti da certe elite politiche in cui sembra che l'altro sia solo un nemico diventa difficile trovare un sentimento diverso dalla sfida e dall'odio. Si legittima così l'utilizzo della volgarità da parte di chiunque" dice la Marzano che trova "l'Italia sempre più aggressiva", mentre in Francia c'e' un altro problema: "Macron ha atteggiamenti sprezzanti nei confronti del popolo. Bisogna vedere cosa accadrà alle prossime elezioni".
Idda invece ci fa scoprire anche i molteplici modi di vivere l'amore. Sia Pierre che Alessandra pensano anche che i propri genitori non abbiano vissuto una storia d'amore, ma dovranno ricredersi.
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