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Soro, vantaggi e rischi innovazione

Soro, vantaggi e rischi innovazione

Saggio Garante Privacy dedicato a Rodotà con prefazione Violante

ROMA, 24 maggio 2018, 09:36

Michele Cassano

ANSACheck

- RIPRODUZIONE RISERVATA

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ANTONELLO SORO, PERSONE IN RETE - I DATI TRA POTERI E DIRITTI (Fazi Editore, PP. 168, EURO 18) Lo sviluppo tecnologico apre scenari incoraggianti per la qualità della vita: l'automazione, l'interconnessione, l'internet delle cose sono fattori che stanno cambiando in meglio le abitudini quotidiane e lo faranno ancor più in futuro.
    L'innovazione nasconde però insidie di cui non sempre gli utenti sono consapevoli e pone sfide tutte nuove che non sarà semplice vincere. Cambridge Analytica, ma non solo: sono tanti i casi che hanno posto all'attenzione pubblica i rischi legati a questa sorta di sorveglianza di massa portata avanti dagli Over-the-Top. Il Garante della Privacy Antonello Soro descrive un mondo che apre grandi prospettive per l'umanità nel suo ultimo saggio edito da Fazi nella collana Le Terre. Una vera rivoluzione, quella determinata dall'avvento del digitale che pone però domande pressanti: come assicurare, nel mondo dei big data, modelli equi ed efficienti sia di concorrenza che - insieme - di protezione dati? E chi dovrà garantire l'affidabilità e la trasparenza dei criteri usati per selezionare classificare, decidere? Nel saggio, dedicato a Stefano Rodotà (definito "un grande maestro, un riferimento indimenticabile per quanti amano la libertà e condividono la cultura dei diritti"), Soro avverte sui rischi per la democrazia determinati dalla crescita degli Over-The-Top, che hanno acquisito poteri che assumono sempre di più una caratura sociale e che finiscono per concorrere con il diritto che regola le relazioni tra gli Stati.
    I dati (propri e dei propri "amici") ceduti dai social alle app per fini di marketing politico, il cyberbullismo, le immagini dei minori cedute per pochi euro o violate, l'hate speech, l'oblio, le fake news, le intercettazioni e la cronaca giudiziaria, la libertà del lavoratore, la sanità digitale, il testamento biologico, la cyber-security, l'intelligence, la trasparenza, la tutela del consumatore e i big data. Sono, questi, solo alcuni degli aspetti del rapporto tra l'uomo e la tecnica, la vita e la rete, il diritto e il potere, sui quali il libro riflette per delineare una vera e propria etica per l'algoritmo. La libertà di ciascuno è insidiata da forme sottili e pervasive di controllo - spiega l'autore -, che noi stessi, più o meno consapevolmente, alimentiamo per l'incontenibile desiderio di condividere. Da qui la necessità di una regolamentazione che sia costantemente al passo con i tempi.
    Un'impresa tutt'altro che semplice, ma non c'è alternativa: il processo di connessione di tutte le cose deve essere governato con lungimiranza per minimizzare i rischi ai quali già oggi questi fenomeni ci espongono.
    "Questo è un libro sulla libertà - dice Luciano Violante nella prefazione -. Non si limita alla denuncia dei rischi connessi all'abuso della Rete, ma traccia le linee di una civiltà della Rete, per ridurne i rischi e moltiplicarne i vantaggi".
   

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