(di Marzia Apice)
PIERO SANTONASTASO, ALESSANDRA
SPINELLI, C'ERA UNA VOLTA ROMA. UN VIAGGIO ALLA SCOPERTA DEI
LUOGHI SPARITI DELLA CITTA' ETERNA (Newton Compton, pp. 320, 12
Euro). Sembra davvero di indossare un paio di Google glass, gli
occhiali futuristici che fanno vedere il mondo con la realtà
aumentata, mentre si legge C'era una volta Roma (Newton
Compton), il libro scritto a quattro mani dai giornalisti Piero
Santonastaso e Alessandra Spinelli per raccontare curiosità,
personaggi e luoghi spariti della Capitale. Quasi una lettura
"tecnologica" quindi, e il motivo è che il libro snocciola una
sorpresa dopo l'altra, aprendo "finestre" dalle quali
soffermarsi a osservare: i due autori infatti hanno costruito,
in quello che definiscono un "bungee jumping" nella Storia, una
rete fittissima di riferimenti che corrono veloci lungo i
secoli, restituendo al lettore il sapore di un'epoca o il
fascino di un carattere, senza dimenticare il presente.
Sono davvero tante le cose che il libro permette di scoprire:
dalla vita della carismatica e ribelle Margherita d'Austria, la
"figlia naturale di una passione di Carlo V" a cui si riferisce
il titolo di Madama legato a tanti posti di Roma (Piazza Madama,
Palazzo Madama, Castel Madama e Macchia Madama), all'Asylum del
Campidoglio, un luogo riservato all'accoglienza degli stranieri,
dove chiunque, anche "i proscritti, i bisognosi, i lestofanti"
poteva sentirsi sicuro e trovare rifugio; e poi le terribili
alluvioni che spesso hanno colpito Roma con conseguenze
catastrofiche e dovute, secondo Plinio il Vecchio, alla "scarsa
religiosità dei Romani"; fino alla storia dei primi caffè, come
il Caffè Greco, dove inventarono la tazzina o il Caffé Colonna,
il primo a impiegare le "chellerine", ovvero le cantiniere (dal
tedesco Kellerin), o delle tante osterie sparse in città, come
la Gensola in Trastevere ritratta nell'800 dai pittori Ditlev
Blunck, Wilhelm Marstrand e Carl Bloch.
Se il titolo del libro evoca una favola, il contenuto invece
è molto concreto e ancorato saldamente alla realtà di una città
che da quel fatidico 21 aprile del 753 a.C., anno della sua
fondazione, ha cambiato il proprio volto tantissime volte nel
corso dei secoli, pur conservando sempre intatte bellezza e
vitalità. Anche i più fervidi appassionati di Roma, quelli con
la mania della storia e della toponomastica, saranno messi alla
prova da queste pagine fittissime di informazioni, aneddoti,
spunti originali.
Nessun timore di difficoltà però, perché pur essendo denso di
dettagli, il volume è alleggerito da uno stile brillante e
godibile: una lettura resa agevole da capitoli snelli inseriti
in cinque sezioni che rimandano ai quattro elementi naturali,
aria, acqua, terra e fuoco, a cui si aggiunge la prima sezione,
relativa alla gente.
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