Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Rodin, bellezza e pensiero

Rodin, bellezza e pensiero

Con Castelvecchi gli scritti d'encomio a firma di Mirbeau

ROMA, 22 gennaio 2018, 13:03

Marzia Apice

ANSACheck

- RIPRODUZIONE RISERVATA

- RIPRODUZIONE RISERVATA
- RIPRODUZIONE RISERVATA

OCTAVE MIRBEAU, RODIN (Castelvecchi Editore, pp.64, 10 Euro). "Ha immesso nel marmo e nella pietra il duplice fremito della carne e del pensiero": così il giornalista, scrittore e drammaturgo Octave Mirbeau (1848-1917) parlava dello scultore Auguste Rodin, riconoscendone il valore anche quando molti detrattori cercavano di sminuirne l'arte perché non in linea con i canoni estetici della sua epoca. A 100 anni dalla morte dell'artista, avvenuta il 17 novembre 1917, esce con Castelvecchi una raccolta di scritti a firma di Mirbeau, intitolata semplicemente Rodin (traduzione di Massimo De Pascale, a cura di Paolo Martore), in cui l'intellettuale spiega i motivi della grandezza dell'amico scultore. Lo stile è limpido, il tono è appassionato: non è un caso che lo stesso Rodin riconoscesse in Mirbeau il più fedele tra i suoi estimatori. Per il critico, lo scultore conosce tutti i segreti della propria arte: "Dalla linea al modellato risale al movimento, dal movimento alla volontà e a tutti i fenomeni passionali e psichici che ne derivano". Lo definisce "non solo il più grande scultore del suo tempo, ma anche uno dei pensatori più consapevoli delle sofferenze dell'animo umano e dei misteri della vita", capace di plasmare al meglio ogni materiale, dal marmo, alla cera, al bronzo, e di creare nelle sue opere il pensiero. Ma accanto agli elogi, Mirbeau racconta anche altro.
    La lettura si fa infatti via via più interessante quando il critico si sofferma con indignazione a narrare le circostanze in cui alcuni lavori di Rodin non vennero apprezzati dai contemporanei. Ciò avvenne per esempio nel caso della prima versione del monumento a Victor Hugo, che non fu accettato, o per la statua di Balzac, rifiutata dalla Società dei Letterati che aveva commissionato l'opera. Il critico narra aneddoti della carriera di Rodin, fa nomi, svela retroscena, come in merito alla grande Esposizione del 1900, e lancia accuse di ipocrisia senza risparmiare parole dure a tutti coloro che furono incapaci di riconoscere la geniale arte del Maestro. "C'è una cosa che queste brave persone ignorano - scrive in uno dei suoi articoli - ed è che si può infastidire il genio, ma non abbatterlo.
    Arriva sempre un momento in cui trionfa su tutte le ostilità e scaturisce, luminoso, dalle tenebre".
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza