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Lombardozzi, la dea bendata ci cerca

Lombardozzi, la dea bendata ci cerca

Oggi Giornata Felicità, sette porte per conquistarla

ROMA, 20 marzo 2015, 11:01

Marzia Apice

ANSACheck

- RIPRODUZIONE RISERVATA

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   MARCO LOMBARDOZZI, Le sette porte della felicità (EDUP, pp.144, 12 euro). In tempi di crisi economica, il bene su cui converrebbe investire più tempo ed energie potrebbe essere la ricerca della felicità. E si dovrebbe iniziare a farlo proprio oggi, 20 marzo, giorno in cui si celebra la Giornata Internazionale della Felicità, indetta dall'ONU a partire dal 2012. Sembra facile a parole, ma come si può tradurre nella vita di tutti i giorni un desiderio che l'intera umanità coltiva dalla notte dei tempi? Non è semplice, ma ci si può provare: almeno secondo Marco Lombardozzi, medico e psicoterapeuta, che nel suo libro "Le sette porte della felicità", edito da EDUP, offre un vero e proprio "pronto intervento" per stare bene come mai si è stati prima. L'approccio proposto da Lombardozzi, ci tiene a precisare durante la presentazione del libro a Roma, "è scientifico, e rifugge ogni tendenza new-age". Il presupposto è che, stando alle ultime scoperte dell'epigenetica, "noi possiamo cambiare il nostro dna", afferma il medico, "non certo il colore degli occhi o l'altezza, ma il dolore in felicità, e quindi la nostra vita, attraverso il pensiero e le emozioni". Da qui discende la sua teoria secondo cui è la dea bendata che ci sta cercando, non il contrario.
    Quindi conviene lasciarsi trovare: anche perché "non sono le sofferenze che migliorano l'uomo, ma la felicità", spiega l'autore, "essere felice è più facile e meno dispendioso in termini di energie, ma spesso ci si compiace del male di vivere, perché siamo soli e abbiamo bisogno di attenzione e di compagnia". Scritto con un linguaggio che ricalca l'immediatezza e la semplicità di quello parlato, il libro potrebbe rivelarsi dunque uno strumento a dir poco rivoluzionario nelle mani di chi desidera essere felice con tutto se stesso. Ma per cimentarsi in quella che potrebbe rivelarsi l'impresa più importante della propria vita, occorre innanzitutto "entrare in contatto con se stessi e provare a conoscersi". Se sull'importanza del "conosci te stesso" si riflette già dall'antica Grecia, Lombardozzi si spinge oltre ponendo al centro della sua riflessione le sette porte cui fa riferimento il titolo, che corrispondono a Gratitudine, Amicizia, Silenzio, Ascolto, Coraggio, Rispetto e Cambiamento. "Le porte sono dei passaggi che conducono a ciò che sta oltre, verso altre dimensioni", spiega, "dopo l'ultima porta ne esiste ancora un'altra, l'ottava, quella che permette di scoprire il proprio nome segreto, dal quale nasciamo a nuova vita". Dalla conoscenza approfondita di queste porte - o meglio zone dell'animo in cui conviene esercitarsi - deriva la preziosa e irrinunciabile chance di accedere a "quello stato dell'essere che chiamiamo felicità e che è dentro di noi". "Io stesso ho attraversato i gironi dell'inferno della sofferenza, ma anche le porte", prosegue Lombardozzi, "per questo so che dobbiamo tornare a credere nel sogno della felicità perché è possibile realizzarlo". Partendo dalla sua esperienza, l'autore trascina il lettore in un viaggio che, se da un lato resta "immateriale", passando dalla fisica quantistica alla mitologia greca, dall'altro non dimentica di offrire un approccio concreto: Lombardozzi infatti suggerisce atteggiamenti e pratiche da seguire per trovare ognuno la propria personale strada per la felicità. Una felicità che non può prescindere da pace e calma, intensità e vitalità, ma soprattutto dal bene verso se stessi.
   

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