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Cinema, nel weekend è sfida tra Coda e gli eroi Marvel

Cinema, nel weekend è sfida tra Coda e gli eroi Marvel

Tra le uscite l'esilarante commedia "Dio è in pausa pranzo"

ROMA, 01 aprile 2022, 13:19

di Giorgio Gosetti

ANSACheck

- RIPRODUZIONE RISERVATA

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 Sono ben 14 i film presenti a vario titolo nella classifica delle uscite settimanali in sala. Alcuni hanno come sempre cercato fortuna fin dal lunedì. E' il caso di NOTRE DAME DE PARIS di Jean-Jacques Annaud, spettacolare docu-fiction sul rogo della grande cattedrale di Francia, realizzato con piglio da kolossal dal regista de "Il nome della rosa" e in uscita simultanea rispetto a Parigi. O dell'attualissimo PO con cui Andrea Segre ripercorre, tra interviste ai bimbi di allora e spettacolari immagini dell'Istituto Luce la piena del Polesine del novembre 1951. O ancora dell'esilarante commedia DIO E' IN PAUSA PRANZO, diretto e interpretato da Michele Coppini nei panni di un quarantenne in auto-reclusione per la paura del virus del Covid. Ma nel weekend è grande sfida, tra l'altro, tra il vincitore assoluto dell'ultimo Oscar e l'ennesimo super-eroe scaturito dalla fantasia dei fumetti Marvel.
    - CODA, I SEGNI DEL CUORE di Sian Heder con Emilia Jones, Troy Kotsur, Daniel Durant, Marlee Matlin, Eugenio Derbez, Ferdia Walsh-Peelo, Lonnie Farmer, Kevin Chapman, Amy Forsyth. Fresco dei tre Oscar appena conquistati arriva in sala a tempo di record (ma è già disponibile anche in video noleggio) il realistico dramma di formazione che vede al centro l'adolescente Ruby. Ogn i mattina, prima di andare a scuola, la ragazza si prende cura della sua famiglia (genitori e fratello), tutti afflitti da sordità. Per loro, pescatori sulla costa del Massachusetts, la ragazza è l'unico contatto col mondo civile.
    Così quando il professore di canto, stupito dalle doti di Ruby, le propone di andare lontano da casa per inseguire il suo sogno di gloria, la ragazza dovrà scegliere tra se stessa e la famiglia. Ci sono tutti gli ingredienti per piacere al grande pubblico e commuovere i giurati. Così il destino di CODA (acronimo di Figli di Non Udenti) era tracciato fin dalla sceneggiatura.
    - MORBIUS di Daniel Espinosa con Jared Leto, Adria Arjona, Matt Smith, Michael Keaton, J.K. Simmons, Jared Harris, Tyrese Gibson, Charlie Shotwell, Archie Renaux, Corey Johnson, Tom Forbes, Al Madrigal, Clara Rosager. Concepito dal Roy Thomas per la fabbrica Marvel come antagonista di Spider -Man, il personaggio ha tutti i crismi dell'antieroe. Morbius è un biochimico affetto da rara malattia del sangue che, per cercare un rimedio, finisce per trasformarsi in un vampiro assetato di sangue. Vorrebbe combattere la sua nuova sindrome, ma si accorge che può limitarne i danni e che, nel frattempo, ha acquisito anche dei particolari poteri. Accanto a lui la fidanzata, Martine, e il migliore amico, Loxias, a cui esita a raccontare la verità. Ma adesso Morbius è pronto a entrare in azione… - LUNANA: IL VILLAGGIO ALLA FINE DEL MONDO di Pawo Choyning Dorji. Sia lode alla piccola casa di distribuzione Ubu che ha trovato modo di far arrivare nelle sale un piccolo gioiello, già vincitore di molti premi internazionali e arrivato miracolosamente nella cinquina dei finalisti all'Oscar in rappresentanza (prima volta assoluta) del Buthan. Qui è condannato a fare il maestro di scuola Ugyen che sognerebbe di fuggire dalla sua realtà per cercare fortuna in Australia come cantante rock e viene invece spedito a insegnare in un remoto villaggetto in altissima montagna. Dal desiderio di fuga alla passione per i bambini della sua dissestata scuoletta il passo sarà breve, un solo anno di vita in comune che cambierà al protagonista la percezione della vita. Un gioiello da non perdere.
    - LAMB di Vladimir Johansson con Noomi Rapace, Hilmir Snaer Gudnason, Björn Hlynur Haraldsson, Ingvar Eggert Sigurdsson, Ester Bibi, ArnçruÐur Dögg SigurÐardóttir, Theodór Ingi Ólafsson. Un thriller ai confini della logica, fatto di silenzi e sospensioni in cui la paura si insinua minacciosa e ambigua come una natura di volta in volta matrigna e liberatoria. Basta il carisma della protagonista per attirare l'attenzione, ma poi c'è tutta la sapienza di un regista che sfrutta al meglio l'austera bellezza della desolata campagna islandese per accompagnarci nel mondo di Maria e Ingvar, coppia incapace di parlarsi dopo aver perso un figlio tenacemente voluto, finché la donna non decide si adottare un ben strano agnellino… Al sopraggiungere del fratello di lui, Petur, l'incerto equilibrio comincia a franare. Un capolavoro del nuovo cinema nordico.
    - MANCINO NATURALE di Salvatore Allocca con Claudia Gerini, Francesco Colella, Alessio Perinelli, Katia Ricciarelli, Massimo Ranieri, Francesca De Martini, Stefano Scandaletti, Alessio Vassallo, Alessandro Bressanello, Federico Tocci. A ritmo di commedia, ma la realtà è molto meno sorridente, il film segue il calvario di una madre sola, isabella, che sogna il suo riscatto attraverso la promettente carriera da calciatore del figlio, un mancino naturale che porta il nome del mitico Paolo Rossi. Ma al momento cruciale, il provino del ragazzo che tanto le è costato, Isabella è costretta a fare i conti con il suo passato e alcune amicizie sbagliate.
    Escono anche: il cartoon di Pierre Perifel TROPPO CATTIVI, su una banda di ladri e scassinatori costretta a convertirsi alla bontà e obbligata a battere il nuovo bullo in città; la commedia a passo di danza FULL TIME di Eric Gravel su una donna che va al più importante colloquio di lavoro in una Parigi paralizzata dagli scioperi; il drammatico UNA VITA IN FUGA di e con Sean Penn nel ruolo del padre Jennifer, genitore amorevole ma anche incallito truffatore; il bellissimo documentario di Francesco Martinotti L'ONDA LUNGA sui 70 anni della più longeva associazione di autori cinematografici (ANAC), nata dai padri del neorealismo e da sempre combattiva per i diritti di chi fa cinema; l'ammirabile e impegnato UN ALTRO MONDO di Stéphane Brizé con Vincent Lindon nei panni di un dirigente d'azienda stressato oltre il limite e per questo sul punto di gettare al vento matrimonio e vita privata. Un'interpretazione da Gran Premio per un cinema civile che merita il plauso.
   

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