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'Due', thriller di sentimenti dal cuore lesbo

Filippo Meneghetti

'Due', thriller di sentimenti dal cuore lesbo

Meneghetti, racconto due eroine in lotta per il loro amore

ROMA, 05 maggio 2021, 12:52

di Francesco Gallo

ANSACheck

- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Non perdete DUE, deliziosa e sorprendente opera prima di Filippo Meneghetti, regista italiano che vive in Francia, già alla Festa del Cinema di Roma, poi selezionato dalla Francia per la candidatura all'Oscar e in sala dal 6 maggio distribuito da Teodora. Il film, presentato al Nuovo Sacher di Roma dal regista con Nanni Moretti, e interpretato da due attrici cult come Barbara Sukova e Martine Chevallier, è stato accolto con entusiasmo al Toronto Film Festival e venduto in tutto il mondo, Stati Uniti compresi.

Eppure nessun effetto speciale per questo lavoro che si potrebbe definire, con un certo azzardo, un thriller di sentimenti dal cuore lesbo. Protagoniste due donne mature, Nina (Sukowa, La Rosa di Margarethe von Trotta) e Madeleine (Chevallier), che vivono nello stesso palazzo e si amano in segreto e con grande discrezione da decenni: sono dirimpettaie. Diversa è però la loro situazione: Madeleine vive da sola, ma ha due figli grandi a cui dare conto, mentre Nina non ha nessuno. Così per Madeleine, una volta che ha scelto di vendere la casa per andare a vivere a Roma con la sua Nina, sarà difficile comunicare ai figli questa decisione e fare anche outing sulla sua vera sessualità. Madeleine continua a rimandare di giorno in giorno finché un evento imprevisto sconvolge la sua vita e divide la coppia di amanti. Lentamente la famiglia di Madeleine scoprirà la verità, ma l'amore tra le due, nonostante sia messo a dura prova, non smetterà di combattere.

"Il film racconta la storia di una sfida e di una passione insieme dolce e caparbia - afferma il regista -. Ma questa sfida è anche un modo per esplorare alcuni temi che mi affascinano: quanto influisce sulle nostre azioni lo sguardo degli altri? Quale conflitto interiore si accende nel confronto con questo tipo di censura? In ogni caso è importante che le due protagoniste non siano percepite come vittime, ma come eroine che combattono per il loro amore". E ancora Meneghetti all'ANSA: "È vero, ho fatto tanti lavori prima di fare il regista, ma non ci trovo niente di strano. È una cosa abbastanza normale per quelli della mia generazione. A un certo punto, nel 2010, mi sono poi trasferito in Francia per amore e lì ho trovato molte opportunità anche nel cinema".
    La storia di Nina e Madeleine? "Completamente inventata - spiega Meneghetti - ma nasce dal desiderio di raccontare e toccare il pubblico con una storia che si può definire per certi versi di autocensura". Il futuro di Meneghetti, classe 1980? "Comincio a mettere in cantiere delle idee. E per farlo studio e leggo molto. Credo che le idee debbano venire alla luce dopo una lunga gestazione". 

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