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Bangla, l'Ecce Bombo di Torpignattara

Bangla, l'Ecce Bombo di Torpignattara

In sala opera prima di Bhuiyan, italiano senza ius soli

ROMA, 15 maggio 2019, 10:37

Francesco Gallo

ANSACheck

la locandina di Bangla - RIPRODUZIONE RISERVATA

la locandina di Bangla - RIPRODUZIONE RISERVATA
la locandina di Bangla - RIPRODUZIONE RISERVATA

(ANSA)  - Phaim Bhuiyan, ventiduenne italiano di origine bengalese, è un vero talento. Basti solo pensare che alla sua età ha messo su una commedia brillante come 'Bangla', già passata al Bif&st, dove il regista si racconta in prima persona in un personaggio che ricorda l'Ecce Bombo di Moretti, ma anche il Massimo Troisi della prima ora. Qual è il problema di questo ragazzo, nato in un'Italia senza Ius Soli, e diventato così italiano a soli 18 anni? Se si leggono le sue note di regia e si segue la trama, il problema sono le ragazze.

Come fa un islamico a corteggiare una ragazza italiana quando questa è tabù per la sua stessa famiglia e cultura? E poi come questo ragazzo può vivere la sua identità a cavallo tra due mondi, l'Islam e Torpignattara, quartiere romano abitato da tanti immigrati, ma anche da hypster e vecchietti che giocano a carte? Nel film, in sala dal 16 maggio con Fandango e coprodotto da TimVision, l'impacciato Phaim, 22enne di "Torpigna" che per sbarcare il lunario fa lo steward in un museo e suona con una band di coetanei della sua etnia ai matrimoni bengalesi, un giorno si imbatte in Asia (Carlotta Antonelli) ed è subito amore. Ma il ragazzo, che viene da una famiglia islamica osservante, madre tradizionalista, padre nostalgico e sorella petulante, ha più di un problema nel gestire una ragazza italiana. Uno su tutti: deve restare casto fino al matrimonio. E poi la sua famiglia vuole anche trasferirsi a Londra.

 Il film nasce da un servizio su Rai2 per il programma 'Nemo-nessuno escluso' che ha colpito Emanuele Scaringi (La profezia dell'armadillo) tanto da spingerlo a contattare il giovane autore, Phaim Bhuiyan. "Ho avuto la fortuna di essere considerato sempre come italiano. Tanti ragazzi vivono una crisi di identità tra l'etnia d'origine e il paese dove sono nati e cresciuti, però noi di seconda generazione possiamo fare la differenza e fare ponte tra gli immigrati e gli italiani, ma di fatto - spiega il regista-attore - non ho mai subito episodi di discriminazione in Italia, tranne quella volta che dei carabinieri in borghese mi hanno fermato e sono rimasti perplessi quando ho detto che ero un regista. Da qui mi hanno perquisito l'auto".  Con le ragazze, invece, non va molto bene: "Sono single - racconta - sono stato lasciato prima di iniziare il film". Tornare a raccontare se stesso in prima persona nel futuro? "No, non penso proprio". Nel cast anche Alessia Giuliani, Milena Mancini, Simone Liberati e Pietro Sermonti.
   

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