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Solo cose belle, una casa famiglia in commedia

Solo cose belle, una casa famiglia in commedia

Il film nasce dall'esperienza della Comunità di Don Benzi

ROMA, 13 maggio 2019, 09:59

di Francesca Pierleoni

ANSACheck

- RIPRODUZIONE RISERVATA

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In un momento storico in cui rabbia e diffidenza verso l'altro dominano la cronaca, arriva la commedia Solo cose belle, opera prima di Kristian Gianfreda che racconta con delicatezza, humour e verità la vita in una casa famiglia e le reazioni che può scatenare il doversi confrontare all'improvviso con questa movimentata realtà. Il film, in sala dal 9 maggio, nasce dalla lunga esperienza sul campo della Comunità Papa Giovanni XXIII, fondata da Don Oreste Benzi, e delle centinaia di case famiglia dell'Associazione.

Un imprimatur di veridicità, arricchito da un ottimo cast, che unisce attori professionisti (fra gli altri, Giorgio Borghetti, Carlo Maria Rossi, Erica Zambelli, Patrizia Bollini) ed esordienti, come i due giovani protagonisti, Idamaria Recati e Luigi Navarra, Francesco Yang, 14enne cinese solare e pieno di vita reso disabile da un'ipossia alla nascita, che vive realmente in una casa famiglia e il 40enne Marco Berta, che frequenta da anni un centro diurno dell'associazione. L'idea di base del film "è che quelli che vengono a volte considerati ultimi della società, possono invece essere le persone che danno al resto della comunità la dimensione e la misura giusta per vivere, possono aiutare a far diventare la società migliore" dice Gianfreda.

    Evitando pietismi o stereotipi e puntando a una forma di racconto pensata per un pubblico ampio, il film prende il via dall'arrivo in un paese della provincia emiliana, di una casa famiglia, in un antico palazzo donato in beneficenza. A guidare il gruppo, Stefano (Marco Brambini), la moglie Diana (Zambelli) che si prendono cura, insieme al loro figlio, ancora bambino, di Ivana, ex prostituta e mamma (Caterina Gramaglia), un immigrato che sta per diventare padre (Aaron T. Maccarthy) un adolescente con un passato di crimini, Kevin (Navarra), l'appassionato di barchette e giornali 'Marcone' e Francesco detto Ciccio. Gli abitanti del paese, diffidenti verso i nuovi arrivati, chiedono una risposta forte al sindaco, in piena campagna elettorale (Borghetti). Ma sarà proprio la figlia sedicenne del primo cittadino, Benedetta (Recati), ad aprirsi a quella realtà, grazie anche all'incontro con Kevin. Gli attori (che hanno lavorato al minimo sindacale per aiutare il progetto) si sono preparati anche visitando vere case famiglia: "Ho potuto parlare con tante mamme di casa famiglia - racconta Erica Zambelli .- Ho visto come funzionavano quelle strutture, e ho cercato di prendere per il mio personaggio un pezzettino di ogni madre che ho conosciuto. Questo film ha cambiato la mia visione della vita".
   

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