'Noi siamo la marea' di Sebastian
Hilger, in sala dal 21 giugno con Mariposa Cinematografica e già
vincitore del premio del pubblico al 34/o Torino Film Festival,
è un science-fiction-mistery illuminato dai colori spenti
dell'Europa del nord.
Tutto inizia con un fatto inspiegabile, la scomparsa il 5
aprile del 1994 dell'oceano dalla costa di Windholm in Germania.
Insieme alla ritirata del mare, per circa cinque chilometri,
cosa ancora più grave svaniscono tutti i bambini del luogo.
Il giovane e longilineo fisico Micha (Max Mauff già visto ne
L'onda) dell'università di Berlino ha però una sua originale
teoria su quello che potrebbe essere successo 15 anni prima e
vorrebbe così condurre studi approfonditi su questo fenomeno
inspiegabile, ma trova resistenza dentro il suo istituto.
Per lui non arriverà infatti nessun incarico ufficiale per
portare avanti la ricerca in questa località ancora presidiata
dalla polizia e considerata top secret.
Micha decide comunque di partire lo stesso insieme a Jana
(Lana Cooper), ex collega e figlia del rettore dell'università
in cui lavora. Questi due ostinati ragazzi si ritroveranno ad
affrontare tutta una serie di ostacoli burocratici, ma anche la
forte ostilità della gente del luogo dove, se non esistono più
giovani, è più vivo che mai il dolore per quanto accaduto.
"Ci hanno cresciuti facendoci credere di essere speciali e di
poter cambiare il mondo con le nostre idee e le nostre scelte -
ha detto il regista tedesco al suo secondo lungometraggio - . Ma
continuiamo a sbattere contro porte chiuse. Il mio film parla
della delusione di un'intera generazione, ma anche della sua
determinazione ad andare comunque avanti".
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