Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Figli 'diversi' tra ricchezza e povertà

Figli 'diversi' tra ricchezza e povertà

In giornata contro razzismo presentato Per un figlio

22 marzo 2017, 16:00

Francesco Gallo

ANSACheck

Per un figlio locandina - RIPRODUZIONE RISERVATA

Per un figlio locandina - RIPRODUZIONE RISERVATA
Per un figlio locandina - RIPRODUZIONE RISERVATA

 Ci sono figli 'diversi' dall'una e dall'altra parte del muro che divide ricchezza e povertà. E' quello che descrive con puntualità Suranga Deshapriya Katugampala, cittadino italiano e immigrato di seconda generazione dello Sri Lanka con il suo 'Per un figlio', unico film italiano in corsa alla 52ma Mostra di Pesaro e ora in sala con Gina Film dal 30 marzo. Come racconta un immigrato italianizzato la sua comunità e l'integrazione? Probabilmente, come si vede appunto nel film presentato oggi a Roma nella giornata contro il razzismo, attingendo alla sua esperienza personale.
    Siamo nella multiculturale Verona. Qui vive una silenziosa badante dello Sri Lanka (Kaushalya Fernando vista gia' in Laterre abandonnee che nel 2005 ha vinto la Camera d'Or) che assiste una petulante vecchietta che ha bisogno di cure continue, giorno e notte. Ma la donna non trascura suo figlio (Julian Wijesekara) che vive con lei e cui dedica tutto il tempo libero.
    Il ragazzo però è problematico, preferisce stare con gli amici perdigiorno piuttosto che andare a scuola. Diventa spesso violento e la madre ne soffre e cerca in tutti i modi di recuperarlo. Alla fine, disperata, ricorre anche a un antico rito cingalese che cerca di salvare il ragazzo gettando fuori il male che c'è in lui.
    Diverso è il figlio della vecchietta che non si cura affatto della madre, non si fa mai vedere. Tanto che la badante si inventa sue visite immaginarie mentre lei dorme. O spaccia la spesa da lei fatta, come opera del figlio. Insomma due madri diverse che hanno come destino comune l'abbandono. Per la madre ricca, la distanza tra lei e il figlio è mediata dal denaro che lui dà alla badante, un modo discaricarsi coscienza e sensi di colpa. Per la madre povera, la distanza non deriva affatto dal suo disinteresse per il figlio, ma solo dalla sua povertà che ha costretto il ragazzo a vivere in un ambiente dove in fondo si sente un estraneo. "Non mi piace in assoluto l'idea di comunità, ma ci sono ormai in Italia tante persone di origine cingalese sulle quali si può contare anche come potenziali spettatori. E tra questi molti anche della seconda generazione che possono essere un ponte tra l'una e l'altra cultura", spiega oggi a Roma il regista. E ancora Suranga Deshapriya Katugampala: "non è un film autobiografico. Ho solo raccolto molte esperienze e storie che ho condiviso nella mia vita. Va detto comunque che per noi la figura della madre è una cosa sacra, si dice nel mio Paese 'non pregare Dio, ma prega tua madre'. Non si tratta però, ci tengo a dire, di mammismo".
    In conferenza stampa, oltre al critico Goffredo Fofi, anche Paula Buadet Vivanco, tra i fondatori di Italiani senza cittadinanza. Da lei un appello perché si sblocchi al più presto in Senato la legge per facilitare il diritto di cittadinanza agli immigrati che vivono da tempo in Italia.
   
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza