"Così si indebolisce il sistema
radiotelevisivo italiano". Lo afferma il portavoce di FI
Raffaele Nevi, schierandosi contro la proposta di riportare il
canone Rai a 70 euro in un'intervista a La Repubblica. "Forza
Italia è ampiamente soddisfatta della legge di Bilancio. Avevamo
chiesto di rendere strutturale il cuneo fiscale, rendere
strutturale la riforma fiscale a tre aliquote, non tagliare
fondi alla sanità e non mettere nessuna nuova tassa. Ora occorre
migliorare i dettagli, che però sono importanti, a cominciare
dalla abolizione della norma che prevede che si nominino
rappresentanti del Mef nei collegi dei revisori dei conti delle
aziende private che ricevono fondi statali - afferma Nevi -
Chiediamo poi di utilizzare tutte le risorse del concordato per
diminuire la seconda aliquota Irpef dal 35% al 33%, fino a
60.000 euro di reddito. E di aumentare un po' di più le pensioni
minime e defiscalizzare gli utili reinvestiti dalle aziende.
Chiediamo anche che non ci sia una limitazione del turnover per
le forze dell'ordine".
Sul concordato "i tecnici ci dicono che non ci sarebbero
problemi a riaprire, magari anche per pochi giorni. Certamente
abbiamo sentore che una riapertura potrebbe portare benefici per
le casse pubbliche e per abbassare ancora di più la pressione
fiscale".
Per quanto riguarda il taglio del canone Rai a 70 euro "noi
siamo da sempre contrari perché significherebbe indebolire
l'azienda e l'intero sistema radiotelevisivo italiano rispetto
ai concorrenti stranieri. Indebolire una industria che produce,
e che dà lavoro a migliaia di lavoratori".
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