"Guardando il dibattito politico sembra sempre di essersi perso parte del racconto. C'è un effetto centrifuga che sentiamo il peso di affrontare, provando a spiegare quello che succede. Lo faremo con uno sguardo fresco e al passo con i tempi, anche per trattare gli argomenti che non sono necessariamente al centro dell'agenda e dell'attualità".
Antonino Monteleone è uno dei volti nuovi dell'informazione Rai per la stagione al via e arriva nella prestigiosa collocazione della prima serata del giovedì di Rai2 con "L'Altra Italia". Con reportage, ospiti in studio e uno sguardo contemporaneo, la trasmissione vuole provare ad offrire un racconto plurale dei principali fatti dall'Italia e dal mondo e tentare di attrarre un pubblico giovane.
Si parte il 3 ottobre con un viaggio in Calabria, nel paesino di San Luca, tristemente noto per la sanguinosa faida tra i clan di 'ndrangheta, che è senza sindaco da tempo e viene abbandonato sempre più dai giovani. Poi nello spazio dedicato ai reportage, che occuperà la parte centrale del programma, focus su quanto accaduto il 7 ottobre dello scorso anno in Israele. "Vorrei rispondere in maniera positiva alle aspettative su qualità e impegno - afferma il conduttore -, siamo certi che la qualità sarà alta e con il tempo il pubblico imparerà ad affezionarsi a quello che facciamo".
Monteleone, ex volto de 'Le Iene', spiega di voler fornire agli spettatori "uno strumento per guardare la realtà". "Non ha senso guardare l'Italia da Nord a Sud - sostiene -, ma va guardata in modo orizzontale perché le situazioni di disagio e emigrazione sono dappertutto". Il conduttore non manca di esprimere le sue idee sulla guerra in Ucraina, affermando che non può essere lasciata sola contro la minaccia russa, sul nucleare, che dovrebbe a suo dire far parte del mix energetico in Italia, e sul ponte sullo stretto, che a suo giudizio si può senz'altro realizzare. Poi ancora parlando dei magistrati afferma che "chi amministra la giustizia non può ricevere un trattamento diverso da parte della stampa, rispetto agli altri.
Serve un giornalismo che abbia il giusto piglio critico nei confronti di tutti i poteri".
"Trovo che sia un elemento di trasparenza far sapere ai telespettatori che personalmente ho idee nette su certi argomenti - spiega Monteleone -, ma mi aspetto che le mie idee vengano messe in discussione. Per questo daremo spazio a tutti, ma senza fare sconti a nessuno".
"Non stiamo lanciando solo un nuovo programma, ma anche un nuovo volto per la Rai", argomenta il direttore dell'Approfondimento, Paolo Corsini, sottolineando che "si tratterà di un programma innovativo che punta a trovare pubblico più giovane". "La Rai torna in prima serata con un'importante produzione interna", dice ancora, spiegando che "aumentano così le ore di giornalismo di inchiesta, come chiesto dal contratto di servizio". "Puntiamo a uno sguardo plurale, giovane e contemporaneo - prosegue Corsini -. In ogni modo, la trasmissione avrà bisogno di tempo per trovare il suo pubblico, come successo in passato per altri programmi".
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