"Spiace sentire un magistrato usare
argomentazioni più politiche che giuridiche. Sembrava quasi di
ascoltare Ilaria Salis". Lo afferma Andrea Delmastro,
sottosegretario alla Giustizia, commentando la richiesta di una
condanna a sei anni per Matteo Salvini in un'intervista al
Corriere della Sera. Per Delmastro "per tutta la requisitoria
più dei reati si sono scomodati crimini universali. Violazioni
di diritti umani tali da non poter applicare la legge dello
Stato. Se così fosse, per coerenza, andrebbe processata l'intera
catena dal premier Conte al ministro Toninelli alla Guardia
costiera, cosa che non vorrei mai".
Il sottosegretario poi replica al Pd, che chiede l'intervento
dell'Agcom sull'autodifesa di Salvini sulla Rai: "È il caso del
giorno, che rischia di diventare del secolo, e la Rai non gli
deve dare spazio? Lo vogliono processare perché ha difeso i
confini dello Stato e non ha il diritto di dire: 'Mi sento
innocente'? È un'idea politica di una violenza radicale. Solo
nell'Urss l'imputato veniva processato, imbavagliato e fatto
sparire".
Poi, sul fatto che per i magistrati l'operazione di Salvini non
fosse difesa dei confini ma autopromozione politica, attacca: "È
stata fatta una perizia psichiatrica? Come fanno a conoscere
l'intenzione di Salvini? L'unico Stato che ha processato le
intenzioni è stata l'Urss. Anche in Iran oggi si processano i
fatti".
E ricorda: "E domani tocca a me. Salvini sarà processato per
aver difeso i confini e io per aver difeso il 41 bis per i
camorristi".
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