Il digitale terrestre, il satellite e
internet. Sono tre le piattaforme utilizzate dagli italiani per
seguire i programmi lineari e non lineari, gratis e a pagamento
offerti dalla televisione. Una dieta mediatica sempre più ricca
e frenetica. Ma soprattutto ibrida e da cucire su misura su ogni
singolo componente di milioni di famiglie che con uno stesso
apparecchio televisivo vogliono poter vedere tutto. Un
apparecchio che deve essere "smart", molto intelligente, e
quindi in grado - tramite il collegamento a Internet - di
usufruire di servizi on-line solitamente destinati solo ai
device digitali. Non a caso è in crescita esponenziale (anche
grazie ai 319 milioni stanziati dal governo per gli incentivi)
il numero delle smart tv presenti nelle nostre case: 18,4
milioni (ultimo rapporto Auditel-Censis) su un totale di circa
43 milioni di apparecchi.
E proprio a tutela dei consumatori (e dei produttori) è nato
lo strumento "lativù 4K". Un "bollino" multipiattaforma da
apporre sulla tv e che ne garantisce le migliori caratteristiche
tecnico-qualitative. In tempi in cui la tecnologia corre veloce,
insomma, un bollino in grado di certificare a colpo d'occhio se
l'apparecchio che stiamo acquistando è a prova di futuro. E che
soprattutto garantisca la visione del digitale terrestre e del
satellite di seconda generazione, nonché di internet al passo
con gli ultimi standard tecnologici. Con questo bollino, dunque,
si ha la garanzia di essere pronti per ricevere il Dvb-T2 in
agenda per quest'anno; ma anche (tramite l'utilizzo
dell'apposita Cam) i 136 canali, di cui 80 tra Hd e 4K, offerti
al cento per cento della popolazione italiana (montagne e isole
comprese) dalla piattaforma satellitare tivùsat; e ancora le app
on demand dei principali broadcaster. E infine la garanzia di
avere, oltre all'interattività, anche maggiore qualità audio e
video, con un apparecchio che supporta fino al 4K.
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