"Cosa auguro alle donne in vista
dell'8 marzo? Di credere nelle proprie doti, conoscerle,
coltivarle e andare avanti come se la differenza di genere non
esistesse. La resilienza è donna. Il sostantivo stesso è
femminile. Allora il mio augurio è di essere donne tutti i
giorni, non solo l'8 marzo": con queste parole Loretta Goggi è
intervenuta sulla Festa dell'8 marzo in un'intervista esclusiva
nel numero di Famiglia Cristiana in edicola da mercoledì 1
marzo, in occasione del suo "ritorno" in tv come conduttrice di
uno show tutto suo, Benedetta primavera, quattro prime serate su
Rai 1 a partire da venerdì 10 marzo, in cui sarà affiancata da
Luca e Paolo.
"Rispetto alle quote rosa", continua Goggi, "io voglio essere
eletta, votata, conduttrice di Sanremo perché valgo, non perché
sono portatrice di un diritto senza il quale non esisterei". E,
a proposito di Sanremo, che cosa ne pensa del ruolo che hanno
avuto le diverse conduttrici chiamate da Amadeus? Non le sembra
che siano state relegata a comparse? "Contro la 'donna
decorativa' mi batto da sempre; per non esserlo e per
raggiungere la credibilità di oggi ho faticato molto. Se avessi
inseguito la consacrazione di "bella" nel mondo dello spettacolo
forse sarei durata meno. Sanremo resta un palcoscenico
internazionale ed esserci è importante. Ma al posto delle
conduttrici invitate quest'anno avrei seguito la strada di
Sabrina Ferilli che, ospite della kermesse, disse: "Ma perché
devo spiegare che ci faccio a Sanremo? Sono qui perché sono
Sabrina Ferilli".
Infine, qualche anticipazione sul nuovo spettacolo che
condurrà, Benedetta primavera: "Gli abbiamo dato questo titolo
perché va in onda in primavera e perché Maledetta primavera, la
canzone che portai a Sanremo nell'81, è per me "benedetta": ha
allargato il mio spazio di movimento artistico, fin lì avevo
cantato solo "siglette" e nessuno ricordava le mie imitazioni".
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