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 'Senza rete', su Rai2 docufilm Polizia sul cyberbullismo

 'Senza rete', su Rai2 docufilm Polizia sul cyberbullismo

Lamberto Giannini, web è autostrada, aiutare chi è in difficoltà

ROMA, 02 febbraio 2023, 19:14

di Francesca Pierleoni

ANSACheck

- RIPRODUZIONE RISERVATA

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"Non sprecate la vostra vita, non consentite a nessuno di giudicare chi siete. Datevi un valore, perché voi valete, siete il futuro. Non abbiate timore, individuate una persona e denunciate il vostro malessere. Non consentite a nessuno di limitare la vostra vita, perché voi siete preziosi". Sono le emozionanti parole rivolte a una platea piena di ragazzi delle scuole romane da Katia Cascone, insieme al marito Nello, mamma e papà di Alessandro, 13enne che a settembre si è suicidato dopo essere diventato vittima di bullismo e cyberbullismo. Due temi al centro di 'Senza rete', il docufilm realizzato da Polizia di Stato e Rai Documentari, presentato in un evento condotto da Francesca Fialdini, in Sala Santa Cecilia all'Auditorium Parco della Musica di Roma, prima del debutto il 4 febbraio in seconda serata su Rai 2. Il film non fiction, scritto da Giovanni Capetta, Riccardo Mazza e Marco Speroni, che ne è anche il regista, unisce il racconto di chi per il bullismo si è ucciso, come nel 2012, il 15enne Andrea Manes, ricordato dalla mamma Teresa; le testimonianze di adolescenti vittime dei compagni che sono riusciti a parlarne e denunciare, come Francesco e Valeria, ma anche la cronaca del lavoro delle forze di Polizia per combattere il fenomeno, assistere e aiutare le vittime. "Ho conosciuto i genitori di Alessandro Cascone (al quale la proiezione è stata dedicata, ndr) - spiega in sala ai ragazzi Lamberto Giannini, capo della Polizia -: dopo ciò che è successo di terribile hanno reso il loro dolore positivo, per dire agli altri ragazzi quanto sia necessario aiutarsi e volersi bene e quanto sia importante la consapevolezza di certi comportamenti.
    Internet è come una bellissima autostrada che porta dappertutto, ma sulle autostrade si deve stare in maniera prudente e consapevole. Quando si vede qualcuno in difficoltà, ci si ferma si dà una mano e si chiama la Polizia. State tranquilli che chi è in difficoltà dopo vi sarà grato. Il nostro lavoro e impegno di tutti i giorni è volto a tutelarvi, a cercare di rendere più agevole il vostro percorso, togliendo delle insidie. Quando siete in difficoltà, per aiutarvi ci sono la famiglia, gli insegnanti ma anche chi indossa una divisa". E' fondamentale che "la Rai si occupi di un argomento così serio - sottolinea la presidente dell'azienda pubblica Marinella Soldi -. Nel documentario ci sono scene importanti, che vi riguardano. La nostra responsabilità è grande perché noi amplifichiamo qualunque messaggio". La presidente della Rai ha anche raccontato di aver subito in prima persona il bullismo: "A 8 anni con la mia famiglia sono andata a vivere in Inghilterra.
    Negli anni '70 essere italiana non era di moda, e io ero una bambina che non parlava la lingua e aveva delle fattezze diverse. Ero un bersaglio abbastanza facile, meno male che non c'era internet. Per questo vi dico, se siete in difficoltà parlate, anche con gli adulti, perché parlandone ciò che vi sembra una vulnerabilità diventa forza". Ci sono in atto "molte iniziative e fondi per il contrasto al bullismo - spiega il capo dipartimento per le Risorse umane, finanziarie e strumentali del ministero dell'Istruzione e del merito Jacopo Greco - che parte anche dall'attività ordinaria.
    Il primo principio è ricostruire un'alleanza fra scuola e famiglie. Ci deve essere un'attenzione a ciascun ragazzo. Ognuno è portatore di un talento o un'attitudine che la scuola deve valorizzare".
   
   

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