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Castellitto è Dalla Chiesa "I giovani devono sapere"

TFF

Castellitto è Dalla Chiesa "I giovani devono sapere"

Oggi al Tff, dal 9/1 su Rai1."Per il Paese ferita ancora aperta"

TORINO, 26 novembre 2022, 15:02

di Amalia Angotti

ANSACheck

Castellitto � Dalla Chiesa '� memoria per i nostri figli ' - RIPRODUZIONE RISERVATA

Castellitto � Dalla Chiesa  	'� memoria per i nostri figli 	' - RIPRODUZIONE RISERVATA
Castellitto � Dalla Chiesa '� memoria per i nostri figli ' - RIPRODUZIONE RISERVATA

Arriva in tv, all'inizio del prossimo anno, la serie di Lucio Pellegrini 'Il nostro generale' che - a quarant'anni dalla strage di via Carini - mette in scena la storia di Carlo Alberto dalla Chiesa e dei 'suoi' ragazzi del nucleo speciale antiterrorismo, Una sorta di 'docufiction', a metà tra il girato reale e l'uso di immagini e filmati di repertorio, in cui si intrecciano le vicende del Paese e il racconto più intimo e personale. "Un uomo di pace in divisa, che ha vissuto tutta la vita in guerra. Uomini così non li fanno più, anche antropologicamente. Abbiamo cercato di mettere in scena l'anima di un uomo che, in un'epoca di cinismo e ironia, disse che 'certe cose si fanno per continuare a guardare i figli', non per guardare se stessi. Quindi per guardare al futuro" sottolinea il protagonista Sergio Castellitto che mostra, soddisfatto, alle telecamere, la tessera di carabiniere onorario. La serie, coproduzione Rai Fiction-Stand By Me, è stata presentata in anteprima al Torino Film Festival da Castellitto e dai registi Lucio Pellegrini e Andrea Jublin. Andrà in onda su Rai1 il 9, 10, 16 e 17 gennaio (otto episodi). "Dalla Chiesa venne ucciso 40 anni fa, nel 1982, e questo è il quarantesimo Festival di Torino. Il Tff è iniziato l'anno dell'attentato, è giusto presentarlo qui. E' un film che ha un valore di testimonianza, di memoria. Mio figlio, che ha quindici anni, ignorava chi fosse Dalla Chiesa", dice l'attore che sottolinea la grande disponibilità della famiglia del generale, in particolare della figlia Rita, ma anche il ruolo del Comando Generale dell'Arma dei Carabinieri che ha permesso di girare in luoghi reali. "Per il Paese è una ferita ancora aperta, profondamente, ad esempio nella relazione con la sua famiglia, con i suoi figli", sottolinea Castellitto. La serie - prodotta da Simona Ercolani, scritta da Monica Zapelli e Peppe Fiore, con la consulenza storica di Giovanni Biancon - racconta la storia del Nucleo speciale antiterrorismo creato dal Generale dalla Chiesa nel Nord Italia degli anni '70 per combattere l'attacco delle Brigate Rosse allo Stato. La narrazione prende il via nel 1973, quando il Generale dalla Chiesa viene trasferito da Palermo - dove era impegnato nella lotta alla mafia - a Torino dove le Brigate Rosse stanno iniziando a rivendicare le loro prime azioni di propaganda armata: il Generale è il primo a capire l'entità del pericolo per la democrazia italiana e la necessità di contrastarlo con nuovi mezzi investigativi. Dalla Chiesa mette in piedi il Nucleo speciale antiterrorismo, un gruppo scelto di uomini, giovanissimi, fortemente specializzato e capace di muoversi negli ambienti vicini ai brigatisti. Per i "ragazzi del generale" la lotta al terrorismo diventa un impegno totalizzante, non ci sono vacanze, pause e vita privata, Tra loro spicca il pugliese Nicola, il prediletto di dalla Chiesa, interpretato da Nicola Folletto, voce narrante della serie. In scena anche Flavio Furno (capitano Gian Paolo Sechi), Andrea Di Maria (Trucido), Viola Sartoretto (Minnie), Stefano Rossi Giordani (Tedesco), Romano Reggiani (funzionario), Teresa Saponangelo, che interpreta la moglie Dora Fabbo scomparsa prematuramente, Cecilia Bertozzi, Camilla Semino Favro e Luigi Imola nei panni dei tre figli Simona, Rita e Nando dalla Chiesa, e Claudia Marchiori in quelli della seconda moglie Emanuela Setti Carraro.

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