Temi che toccano la vita di tutti i
giorni: l'impegno è un dovere? Bisogna dire sempre la verità? È
etico continuare a mangiare carne? Con declinazioni anche più
direttamente riferite alla stretta attualità, come la legge
sull'eutanasia, la legalizzazione della cannabis, l'assuefazione
da social network. "Dilemmi", il nuovo programma ideato e
condotto dallo scrittore Gianrico Carofiglio, arriva su Rai 3
lunedì 2 maggio alle 23.15 per sei puntate in seconda serata.
Sulle note della Cavalleria Rusticana in versione jazzata, i
dilemmi sono discussi e approfonditi da due ospiti provenienti
dal mondo della cultura, dell'arte e della scienza. Per
garantire un dibattito civile, le regole sono precise: vietato
attaccare la persona; vietato manipolare gli argomenti altrui;
obbligatorio fornire le prove delle proprie affermazioni. La
chiusura della puntata sarà affidata all'attrice Lella Costa,
che si esibirà con un monologo legato al dilemma di puntata.
Ospiti del primo appuntamento, Giulia Innocenzi e Oscar
Farinetti. È giusto uccidere altri animali per nutrirsi? Il
dibattito è spesso caratterizzato da impostazioni ideologiche
estreme. Talvolta l'impressione è che a prevalere non sia il
rispetto degli animali, ma una presunta superiorità morale di
chi decide di non mangiare più prodotti di origine animale
rispetto agli onnivori. Dal canto loro i fautori
dell'alimentazione onnivora ricordano che gli umani hanno sempre
mangiato carne e pesce e che si tratta di un comportamento
naturale. In realtà il riferimento alla natura rischia di essere
fuorviante. Le epidemie sono naturali, i terremoti sono
naturali, le inondazioni sono naturali. Gli uomini primitivi
dovevano mangiare altri animali per sopravvivere. Per noi,
alimentarci senza carne - e senza pesce - non solo non comporta
un pericolo per la vita, ma neanche un pericolo per la salute.
Perciò scegliamo di mangiare gli altri animali. E la produzione
di carne è responsabile del 18% delle emissioni globali di gas
serra e sostituire la carne con proteine vegetali ridurrebbe il
riscaldamento globale potenziale di un buon 80 per cento. Forse
basterebbe solo limitare il consumo della carne piuttosto che
eliminarlo del tutto.
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