Non solo all'Ariston. Il Festival
della canzone italiana è di scena anche con il Fai con "Sanremo
vs resto del mondo", nuovo appuntamento del ciclo di conferenze
organizzate dalla Delegazione di Roma del Fondo Ambiente
Italiano su "L'età dell'ottimismo Il secondo dopoguerra e gli
anni '50".
In programma giovedì 27 gennaio alla Sala Umberto, l'incontro
sarà guidato dallo storico della musica del Conservatorio di
Santa Cecilia e autore da trent'anni di programmi con Radio Rai,
Guido Zaccagnini.
Si racconterà come nel corso degli anni Cinquanta il Festival
di Sanremo sia diventato progressivamente non solo una gara di
canzoni e una vetrina di cantanti, ma anche lo spaccato di un
Paese che vedeva cambiare i suoi valori, le sue tendenze
sociali, i suoi costumi.
In Italia, così come in Europa, nel mondo devastato dai
totalitarismi e dall'immane conflitto, categorie etiche ed
estetiche conobbero un continuo e progressivo mutamento. La
musica visse in quel decennio una radicale trasformazione nei
propri modi espressivi, nei soggetti trattati, nelle forme di
spettacolo.
Con il trascorrere degli anni il Festival di Sanremo divenne
lo specchio di un'Italia decisa a superare testi, ritmi e
melodie che di fatto significassero il rispetto dei valori
antichi. Altri Paesi furono più lesti nello scrollarsi di dosso
un'ingombrante eredità culturale. A fronte del permanere di
colombe bianche, mamme e bambine da salutare, musicisti europei
e americani di ogni genere creavano opere che avrebbero
determinato un gap culturale con il nostro Paese che sarebbe
stato poi recuperato: ma solo a fatica e molti anni dopo. (
https://faiprenotazioni.fondoambiente.it/ )
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