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Martari, da Cuori al crocevia tra anime gemelle in "4 metà"

Cinema

Martari, da Cuori al crocevia tra anime gemelle in "4 metà"

Film di Federici con Gioli, Pastorelli, Maggio da 5/1 su Netflix

ROMA, 04 gennaio 2022, 11:57

di Francesca Pierleoni

ANSACheck

4 metà - RIPRODUZIONE RISERVATA

4 metà - RIPRODUZIONE RISERVATA
4 metà - RIPRODUZIONE RISERVATA

Non 'l'altra metà della mela', ma 'un'altra meta della mela', con la quale nonostante le differenze iniziali, grazie a un lavoro di incontro e compromesso reciproco, possiamo trovare il perfetto equilibrio. E' la teoria meno ansiogena sull'anima gemella in 4 Metà, la commedia di Alessio Maria Federici, al debutto il 5 gennaio su Netflix, che intreccia in un gioco alla Sliding doors, una danza di coppie creata da Matilde Gioli, Matteo Martari, Ilenia Pastorelli e Giuseppe Maggio.

"E' un film affascinante: è bello poter sapere, che forse esistono più anime gemelle. La storia dà la possibilità, che non hai nella vita, di vedere come le cose andrebbero se prendessimo alcune decisioni invece di altre" spiega all'ANSA Martari, veronese, classe 1983, capace di costruire un percorso tra fiction e tv nel quale ha privilegiato le scelte d'autore, da Zanasi a Hazanavicius, da La dea fortuna di Ozpetek a L'alligatore di Vicari e Scaringi, passando per I bastardi di Pizzofalcone. E' reduce dall'enorme successo di Cuori su Rai1 ed è già su un altro set: "Sto lavorando a un nuovo progetto molto interessante per la tv, ma ancora non posso dire nulla". '4 metà', scritto da Martino Coli (che dal film ha anche tratto un romanzo, in uscita l'11 gennaio con Sperling & Kupfer), prodotto da Cattleya e Bartlebyfilm in collaborazione con Vision Distribution e in associazione con Imprebanca S.p.A, ha come punto di partenza una cena fra amici, nella quale si creano due possibili percorsi di incontro, scontro, amore, tradimenti, scelte generose ed egoistiche, separazioni e nuovi inizi. Diverse possibilità di coppia, animate dall'anestesista Chiara (Pastorelli), istintiva e lucida, stanca di storie senza futuro; Giulia (Gioli), consulente per l'alta finanza, pragmatica e consapevole dell'importanza di valorizzarsi, anche a livello professionale; Dario (Maggio), avvocato donnaiolo, molto poco disponibile (o così sembra) ad impegnarsi sentimentalmente e Matteo (Martari), editor in una casa editrice. "Uno come Matteo lo vorrei come amico - dice Martari -. Ha una sua leggerezza che però si trasforma nel momento del bisogno in un grande senso di responsabilità. Non è uno che vuole la scena. Sono tanti quelli che soffrono di manie di protagonismo, Matteo non rientra in quella categoria, e questa è la sua grande forza. Crede in quello che fa, sa mettersi da parte per uno scopo più grande, rimanendo comunque integro". Per quanto riguarda le anime gemelle, rispetto a quella del film, "la mia teoria personale è un po' particolare - aggiunge -. Nella vita vera possiamo vivere più storie d'amore di una bellezza e potenza unica. Secondo me da un certo punto di vista tutte le persone con cui condividiamo un certo cammino, lungo o corto che sia, in quel momento sono anime gemelle, se viviamo con loro qualcosa di molto profondo". Dei tre coprotagonisti di 4 Metà "conoscevo solo Matilde, con cui abbiamo girato qualche anno fa 2Night, ma ci siamo trovati tutti subito benissimo insieme".

Immediato anche il rapporto di fiducia con Federici, per il quale Martari ha appena recitato anche in un nuovo film, un'action comedy, con due titoli provvisori, (Im)perfetti criminali e Gli astronauti, su quattro guardie giurate pronte a tutto per aiutare un componente del gruppo. "E' una grande fortuna lavorare con un regista che ti ascolta come Alessio" sottolinea. Fra le novità degli ultimi mesi per Martari il grande successo come coprotagonista, con Pilar Fogliati e Daniele Pecci di Cuori, la serie di Riccardo Donna (che ha parlato al sito Ultime notizie flash di una seconda stagione già in fase di scrittura, ndr) sulle sfide umane e professionali di un gruppo di medici nella Torino di fine anni '60: "Mi sono accorto anche da quello che mi dicono le persone per strada del riscontro che ha avuto. Ha preso un pubblico dai 10 anni in su. Le persone si sono anche molto affezionate al mio personaggio". Quello di Alberto Ferraris è un ruolo che ha voglia di tornare a visitare? "Certo, magari. E' un personaggio per il quale mi sono impegnato tanto e nel quale mi sono trovato molto bene. E' un uomo integro, sano, maturo, sa prendersi le sue responsabilità. Anche nel rapporto con la donna che ama, è vent'anni avanti".

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