Un'interprete carismatica come
Romy Schneider per la trilogia romantica diventata cult degli
anni '50, ma anche vari altri ritratti, dai cartoni animati alla
versione tv del 2010 interpretata da Cristiana Capotondi. La
baronessa Elisabetta, detta Sissi (o meglio Sisi) di Baviera
(nata nel 1837 e uccisa nel 1898 dall'anarchico Luigi Licheni)
diventata come moglie dell'imperatore d'Austria Franz Joseph,
oltre che imperatrice, regina d'Ungheria, di Boemia e di
Croazia è stata una donna indipendente e complessa che univa
grande forza e profonda fragilità, accresciuta da lutti e
tragedie famigliari. Ora torna protagonista in una versione che
evidenzia la modernità del personaggio, in Sissi, serie evento
in sei episodi (è appena stata annunciata anche una seconda
stagione), che vede nel ruolo principale l'attrice
svizzero-americana Dominique Devenport, classe 1996, affiancata
dal tedesco Jannik Schumann nel ruolo dell'Imperatore Franz.
Diretta da Sven Bohse e prodotta dalla tv tedesca RTL con
Beta Film è stata presentata in anteprima mondiale a
Cannesseries e sarà trasmessa prossimamente su Canale 5 in
esclusiva assoluta.
L'elemento per il quale "mi sono più riconosciuta di Sissi è
il suo essere una ribelle. Quando cercano di impormi qualcosa
tendo a fare il contrario, come penso tendesse a fare anche lei"
spiega sorridendo, nell'incontro con la stampa in streaming,
Dominique Devenport. Il rischio del paragone con Romy Schneider,
all'inizio non si è posto: "Naturalmente sapevo dei suoi film
su Sissi ma non li avevo visti prima di avere il ruolo, solo
dopo - spiega -. Noi però ci distacchiamo da quell'approccio,
perché quelli sono classici e li amiamo così. Noi volevamo dare
a questa icona storica uno sguardo moderno che avesse un legame
più diretto con le persone nella società di oggi. Sono sguardi
diversi che possono benissimo convivere l'uno accanto
all'altro". Fin dall'inizio "era chiaro - spiega all'ANSA Sven
Bohse - era chiaro che questo non sarebbe stato una remake ma
una serie spettacolare con personaggi coinvolgenti dei quali noi
mostriamo luci ed ombre".
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