"In base ai protocolli del
Tribunale di Torino, per il Covid, l'udienza doveva essere
rinviata a settembre. Prova ne è che non vi hanno partecipato né
il difensore dell'avvocato Briamonte, né quello di Monteleone;
il rinvio a giudizio è pertanto avvenuto senza che Monteleone,
assistito da un avvocato d'ufficio totalmente all'oscuro della
questione, potesse sviluppare alcuna difesa". Così, in una nota,
la redazione de Le Iene in merito al rinvio a giudizio
dell'inviato della trasmissione, Antonino Monteleone, per il
reato di diffamazione aggravata in danno dell'avvocato Michele
Briamonte, ex consigliere di amministrazione di Banca Mps e
managing partner dello Studio Grande Stevens. Monteleone è
stato rinviato a giudizio per un servizio del novembre 2017 in
cui la figura dell'avvocato Briamonte veniva accostata alle
vicende connesse alla morte di David Rossi, responsabile della
comunicazione di Mps. Secondo la redazione de Le iene, appaiono
davvero fuori luogo le dichiarazioni trionfalistiche dei legali
dell'avvocato Briamonte, per i quali l'iniziativa giudiziaria ha
lo scopo "di contrastare fake news che non hanno nulla a che
vedere con la verità". Le Iene e Antonino Monteleone "si
rifiutano di pensare che il loro lavoro, un'inchiesta durata
mesi, possa essere accostato al termine 'fake news', e per
questo faranno valere tutte le difese e le eccezioni per quanto
incredibilmente avvenuto nel seguito del giudizio e si riservano
di agire presso ogni sede competente nei confronti dell'avvocato
Nicola Menardo per questo intollerabile attacco a un programma
che da 23 anni contribuisce in maniera indiscutibile alla
pluralità dell'informazione italiana".
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