Assente dalle stagioni del Teatro
Comunale di Bologna da 36 anni, La fanciulla del West di Giacomo
Puccini vi torna dal 24 gennaio alle 19 come titolo inaugurale
del cartellone 2025 in coda alle commemorazioni per i 100 anni
dalla morte del compositore toscano.
Lo spettacolo è un nuovo allestimento appositamente pensato
per gli spazi del Comunale Nouveau dallo scenografo e costumista
Gary McCann e dal regista Paul Curran con la direzione
dell'Orchestra e del Coro del Comunale affidata a Riccardo
Frizza al debutto in questa opera. Interpreta per la prima volta
il ruolo della protagonista Minnie anche Carmen Giannattasio,
soprano che lo scorso anno aveva dato voce a Tosca. Con lei sul
palco il tenore Angelo Villari come Dick Johnson, il bandito
redento, e il baritono Claudio Sgura, lo sceriffo cattivo Jack
Rance.
Ad alternarsi con loro, nelle date del 28 e 30 gennaio,
saranno rispettivamente Ann Petersen, Amadi Lagha e Gustavo
Castillo. Il cast si completa di altri quindici personaggi,
quasi tutti minatori. Lo spettacolo verrà replicato anche nelle
date del 28 e 29 gennaio.
Stroncata dalla critica americana del 1910, quando La
fanciulla del West debuttò al Metropolitan di New York diretta
da Arturo Toscanini con Enrico Caruso nei panni del protagonista
maschile, l'opera pucciniana non ha mai avuto vita facile: pur
ricca delle affascinanti melodie tipiche di Puccini, "mette a
dura prova le coronarie del direttore", ha detto Frizza alla
presentazione, e "presenta una complessità enorme dal punto di
vista armonico. Contiene una drammaturgia che si svolge in tempo
reale attraverso grandi declamati". Un Puccini che guarda già al
Novecento di Debussy, e dunque per ascolatre la prima e unica
vera aria dell'opera, "Ch'ella mi creda libero e lontano",
bisognerà attendere che il tenore la canti nella seconda metà
del terzo atto, quando l'opera si avvia alla conclusione.
Nonostante tutto questo, la Minnie della Fanciulla del West è
una femminista ante litteram, che salva l'uomo che ama dalle
grinfie dello sceriffo che di lei è innamorato, anche barando al
gioco: "Minnie è una figura molto moderna - ha aggiunto Curran -
una donna davvero indipendente". Una delle poche figure
femminili che Puccini ha salvato dalla morte.
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