(ANSAmed) - ROMA, 03 APR - Una storia entusiasmante, fatta di
nuove scoperte archeologiche e scientifiche; di arte, mito e
persino di cronaca nera. Riemersero dalle acque del mare di
Riace, in Calabria 52 anni fa. E da allora il loro è stato un
successo di pubblico e critica sempre crescente. Gli studiosi ne
hanno discusso e ne discutono ancora oggi, spesso con forti
accenti polemici. Ma sono concordi nel dire che si tratta delle
due statue di bronzo più belle del mondo e che risalgono al
quarto secolo a. C., il periodo d'oro della civiltà magnogreca.
Nello spettacolo 'Il viaggio dei bronzi di Riace' il noto
archeologo reggino Daniele Castrizio, coadiuvato dal visual
designer Saverio Autellitano, spiegherà che vengono, senza
possibilità di dubbio, dalla cittadina greca di Argos;
ipotizzerà chi li ha fusi (il noto scultore Pitagora di Reggio),
chi li ha commissionati e perché; le straordinarie tecniche di
fusione, i restauri ed i rimaneggiamenti durante una vita
travagliata di spostamenti e di viaggi .
Tanto per cominciare c'è la ragionevole certezza che i
vincitori romani li portarono a Roma e li esposero al Tempio di
Pompeo.
Ci sono fondati motivi - lo spettacolo li spiega con i
risultati di analisi scientifiche e con i riscontri
puntigliosamente trovati nella letteratura classica greca e
latina - per ritenere che si tratti dei fratelli fratricidi
Eteocle e Polinice del ciclo dei "Sette a Tebe". Ed ancora: ci
sono fondati motivi per ritenere che facessero parte di un
gruppo a 5, che in una scena teatrale statuaria hanno raccontato
il culmine drammatico della contesa dei due fratelli per il
potere a Tebe. Gli altri tre protagonisti che mancano sono la
sorella Antigone, la madre Eurigania e l'indovino Tiresia.
Sarà anche una narrazione che, grazie ai versi dell'attrice
Annalisa Insardà, e alle musiche e alle parole del musicantore
Fulvio Cama, riproporrà le atmosfere del mito e della tragedia
greca. In questo caso - spiega Daniele Castrizio - la scena
interpretata dalle cinque statue ha una morale ben precisa: la
guerra porta frutti sempre amari e dev'essere evitata ad ogni
costo. Ogni riferimento all'attualità odierna è lasciato agli
spettatori. La voce narrante sarà del giornalista Paolo Di
Giannantonio.
Le sorprese non finiscono qui. In Grecia c'è una terza statua
in fase di restauro. Potrebbe trattarsi di Tiresia, dicono
Castrizio e Autellitano. Ma il colpo di scena è arrivato solo
qualche giorno fa e sarà rivelato il 19 aprile, al Teatro
Manzoni, da Daniele Castrizio: c'è un terzo bronzo. E si trova
negli Stati Uniti. Chi assisterà allo spettacolo rimarrà
stupito.
"l viaggio dei Bronzi di Riace" è una produzione
del'Accademia dei Caccuriani per la promozione della Calabria.
(ANSAmed).
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