Con una telefonata ieri tra Ministero
della Cultura, comune di Roma e regione Lazio, si sarebbe
sbloccata la difficile situazione che si era creato a Teatro di
Roma dopo la nomina di Luca De Fusco a direttore generale.
Nomina avvenuta sabato scorso in un cda che il presidente della
Fondazione, Francesco Siciliano aveva definito ''non valida
secondo lo statuto''. Dopo giorni di contrapposizione politica e
polemiche la situazione dovrebbe trovare una soluzione nella
prossima riunione del Cda prevista, a quanto si apprende, per il
prossimo 30 gennaio. In quella occasione ci dovrebbe essere una
doppia nomina, ovvero De Fusco dovrebbe rimanere come direttore
artistico del teatro Argentina, del Teatro India, del Torlonia e
del Valle quando sara' di nuovo agibile. Mentre il ruolo
manageriale - che nella prima nomina contestata era unificato
sempre sotto la guida di De Fusco - di direttore generale
andrebbe a Onofrio Cutaia. Cutaia sta per terminare il suo
mandato di commissario straordinario al Maggio Fiorentino, dove
- secondo i piani attribuiti al Mic - potrebbe arrivare l'ex Ad
Rai, Carlo Fuortes. Per contemplare questa doppia figura pero'
serve una modifica
allo statuto, la regione l'avrebbe gia' approvata mentre per il
comune i tempi sarebbero piu' lunghi perche' il vecchio statuto
era stato approvato in aula e dovrebbe essere seguita una
procedura simile. "Andiamo verso una soluzione condivisa sul
Teatro di Roma, come abbiamo sempre auspicato. La giunta del
presidente Rocca si è sempre richiamata e ha sempre praticato
d'altronde i principi della corretta collaborazione
istituzionale e della priorità degli interessi della città sulle
polemiche sterili. Abbiamo sempre ribadito l'importanza del
pluralismo, della piena rappresentazione di tutte le
sensibilità, della nostra totale disponibilità a bilanciare
tutti i livelli istituzionali in uno spirito di coesione e
collaborazione. Finalmente siamo vicini a trovare la quadra", ha
detto Simona Baldassarre, assessora alla Cultura della Regione
Lazio.
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