Al fondo una parete divisa in
quadrati luminosi, come scansione di palazzi urbani, al centro
un parallpipedo triangolare che, ruotando, propone un
distributore automatuico di bibite, una porta con un poster di
una spiaggia caraibica, un grande frigorifero, giocando
sull'alternanza dei bisogni e consumi quotidiani con i sogni, lo
sfondamento della realtà, che è quella di un gruppo di persone
sole, che vivono seguite dall'attenzione del ''Ministero della
solitudine'', come si intitola il raffinato, elegante, leggero e
intenso spettacolo de lacasadargilla con regia di Lisa Ferlazzo
Natoli e Alessandro Ferroni autore anche della scena, che si
replica al Teatro Argentina sono a domenica 3 dicembre, per
essere il 5 a Viterbo, poi a Brescia e a Rimini, infine dal 12
al Piccolo di Milano.
L'idea si sviluppa negli anni della pandemia, dopo che nel
2018 il governo britannico di Theresa May istituì davvero un
Ministero della solitudine. Ottimi interpreti e anche autori dei
testi, strutturati drammaturgicamente da Fabrizio Sinisi, sono
Caterina Carpio, Tania Garribba, Emiliano Masala, Giulia
Mazzarino, Francesco Villano. Un lavoro collettivo per parlare
di solitudine, quindi innazitutto un interrogarsi e creare per
frammenti personalità, piccole ossessioni, nevrosi in cui almeno
per qualcosa tutto dovrebbero rispecchiarsi.
Monologano, raccontano o si raccontano, anime che cercano di
mettere insieme pezzi come un puzzle, senza riuscirci, ma che a
un certo punto hanno un contatto, si agganciano per un momento,
si pecchiano una nell'altra sempre narcisisticamente forti solo
di sé e il culmine è il ritrovarsi alla festa con karaoke
organizzata dal Ministero, dove si estrae il biglietto vincente
della Lotteria della solitudine (ché vivere così è una
lotteria). E alla fine degli applusi, in platea l'annuncio che
il vincitore è quello col biglietto per il posto E6 (invitato a
andare realmente a ritirare il premio alla biglietteria).
Un davvero bello spettacolo di grande eleganza formale
(attento ai colori, al senso e qualità degli oggetti), che è una
sorta di Jazz session, con temi e variazioni, assoli e dialoghi
di un quintetto che crea un geometrico sviluppo, a costruire
un'armonia.
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