Con la Liguria che torna in zona
gialla, grazie alle nuove disposizioni i teatri tornano ad
accogliere gli spettatori. A Genova c'è entusiasmo. "Siamo
prontissimi - dice Davide Livermore, direttore del Teatro di
Genova. In questi mesi la nostra filosofia è stata quella di
aggiornare continuamente il nostro calendario, spostando di
volta in volta le produzioni per poter rispondere subito alla
eventuale chiamata, ma non ci siamo mai fermati". Nei giorni
scorsi il Teatro aveva proposto a un gruppo di giornalisti le
prove degli spettacoli in allestimento, proprio per dimostrare
come, nonostante la forzata chiusura, il Teatro continuasse il
proprio lavoro.
"Venerdì 30 apriremo con "Grounded" di George Brant - dice
ancora Livermore -. Rispettermo i 500 posti stabiliti dalle
ultime norme che corrispondono circa alla metà della capienza
del Teatro Ivo Chiesa". "Grounded", ha regia e scene di
Livermore.
Anche il Carlo Felice si prepara al ritorno alle scene. Al
momento si parla di alcuni concerti sinfonici in attesa della
rappresentazione, fra fine maggio e giugno, dell'opera
donizettiana "L'elisir d'amore" affidata ai giovani partecipanti
all'Accademia vocale istituita dal Teatro genovese. Sarà anche
un'occasione per celebrare il grande scenografo Lele Luzzati nel
centenario della nascita. Per quanto riguarda la capienza del
Teatro, il Carlo Felice può accogliere oltre 2.000 spettatori e
la sua conformazione consente un distanziamento rigoroso, per
cui, avvalendosi della possibilità che hanno le Regioni di
derogare non è escluso, come è accaduto alla riapertura nel
2020, che venga alzato il livello massimo di capienza a circa
900 posti.
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